Cronaca

Diserbanti e inquinamento, quando il cibo provoca il cancro

LECCE  –   Se i tumori aumentano e sono diventati ormai un’epidemia, anche e soprattutto nel Salento, quanto c’entra il cibo che mangiamo? Tanto. Incide almeno per il 30%. E c’entra non tanto nel senso più nutrizionistico, quanto, invece, nel senso della sicurezza alimentare,visto che è il ricettacolo finale in cui si concentrano e si accumulano i veleni che vengono dall’esterno.

La LILT di Lecce punta il dito contro l’uso di pesticidi, diserbanti, concimi chimici, oltre che contro le fonti di inquinamento atmosferico.

Lo fa in occasione della presentazione de “la spesa a km 0 frutta salute”, il mercatino dell’agricoltura biologica che domenica sarà nelle piazze di Lecce, Casarano, Gallipoli, Nardò, Specchia, Leverano, Martano, Calimera ed Arnesano. Questa, infatti, è la settimana nazionale per la prevenzione oncologica. E l’alimentazione c’entra. Eccome. Specie nell’insorgenza del cancro alla mammella, alla prostata, al pancreas. E c’entra soprattutto nella fase più critica, quella in cui si è ancora nella pancia, perchè, come dimostrato dall’OMS, in base a ciò che la madre mangia si possono avere conseguenze diverse nelle diverse età del figlio: le malformazioni genitali fino ai 6 anni, quelle al sistema nervoso centrale nell’adolescenza, tumori e diabete nell’età adulta.

La sfida è di ripercorrere a ritroso la catena di produzione, perchè si nobilizzi. La presenza della confederazione italiana agricoltori, oltre che degli chef locali, è concepita in questa chiave. La ristorazione è invasa da prodotti di provenienza sconosciuta. Le campagne avvelenate da fitofarmaci.

Dopo la diagnosi, però, c’è la cura. Ci deve essere. La battaglia perchè gli enti locali vietino l’uso di diserbanti e concimi chimici dannosissimi non ha ancora ricevuto risposte.

Dalle parole ai fatti. Con politiche che superino gli steccati di settore. Ma anche con una nuova consapevolezza tra i cittadini: solo facendo crescere la domanda di qualità e di biologico, infatti, si potranno contenere i prezzi e far diventare questo tipo di agricoltura non più e non solo per pochi.

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