TORRE CHIANCA (LE) – Hanno scelto la marina, più economica rispetto alla città, raccontano. Hanno acquistato una casa regolare e non abusiva, documentano. Hanno pagato le tasse, assicurano. Hanno sollecitato Assessori e Consiglieri, ricevendo promesse durate lo spazio di una campagna elettorale, lamentano.
E ora la pazienza è davvero finita, giurano.
I residenti di Torre Chianca non sono molti: ma fosse anche solo una famiglia a vivere nella marina leccese, avrebbe il diritto di essere considerata alla stregua di qualunque altra famiglia di residenti a Lecce-città. Invece qui, a pochi passi dall’Adriatico, la famiglia Biasco vive temendo il cielo e guardando la terra.
Perchè quando dal cielo piove, la terra diventa una palude: il canale di bonifica, che in teoria dovrebbe essere gestito dal Consorzio ‘Ugento Li Foggi’, esonda e allaga la strada sulla quale si affaccia la loro casa.
Ma anche quando il canale di bonifica subisce una manutenzione d’emergenza, com’è accaduto sabato ad opera della Protezione Civile e dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, i problemi continuano.
Su tutta la situazione, questa famiglia ha anche inoltrato a suo tempo, un esposto alla Procura. Archiviato, dopo le indagini del PM.
D’altronde non è facile – e forse neanche possibile – individuare responsabili per una scelta tutto sommato infelice come quella di edificare un insediamento su quella che era una palude. Una cosa, però, va detta: nel momento in cui le abitazioni che vi sono nate, sono state autorizzate – o sanate – è giusto che chi vi abita viva in condizioni uguali a quelli degli altri cittadini leccesi.