CORIGLIANO D’OTRANTO (LE) – Cantiere fermo da quasi un mese: continuano a singhiozzo i lavori nella discarica della discordia, progettata in Contrada ‘Scomunica’ a Corigliano e nella quale dovrebbero essere conferiti i rifiuti della parte centrale della provincia di Lecce, ovvero l’ATO Lecce 2.
Mai località fu più tormentata, però, perchè Corigliano è anche il luogo da cui l’Acquedotto Pugliese estrae l’acqua che poi scorre dal 70% dei rubinetti della provincia di Lecce. A fermare i lavori, però, non è stato un ripensamento della Regione Puglia, soggetto responsabile della progettazione degli impianti per i rifiuti, ma un’ordinanza del Comune di Corigliano: a destare allarme è stato il ritrovamento di percolato nell’area della nuova discarica.
Una novità molto preoccupante, considerato che finora il percolato – il micidiale liquido che deriva dal mix tra acqua piovana e rifiuti stoccati nel terreno – era stato ritrovato solo nella vecchia discarica, attigua alla nuova e per la quale la regione puglia aveva stanziato 800.000 €.
A metà di febbraio, però, il ritrovamento del percolato dice due cose: la prima cosa è che gli 800.000 € stanziati e spesi per la bonifica non sono bastati per eliminare i pericoli.
La seconda cosa è che i veleni provenienti dalla vecchia discarica, stanno tracimando anche nella nuova: cosa possa succedere, allora, alla falda idrica che rischia di essere inquinata dai rifiuti vecchi e nuovi, è tutto da capire.
Sta di fatto che l’ordinanza del Sindaco Ada Fiore, rivolta alla Progetto Ambiente Lecce 2, è datata 15 febbraio ed è tuttora in vigore: anche nelle scorse ore i Vigili Urbani di Corigliano d’Otranto hanno effettuato un sopralluogo nella discarica per essere sicuri che l’ordinanza sia rispettata e il cantiere sia bloccato. E così in effetti è: i lavori sono fermi e così il futuro della discarica di Corigliano è ancora tutto da chiarire.