LECCE – La ex discarica della SASPI conserva ancora rifiuti e veleni capaci di inquinare i terreni e la falda? Lo diranno i consulenti nominati dalla Procura di Lecce, il Chimico Sanna e il Geologo Carocci, che hanno effettuato nei primi giorni della settimana un sopralluogo sull’appezzamento di terreno attiguo all’ex inceneritore di Lecce, una vera e propria collina formata da circa 100.000 tonnellate di rifiuti, lì stoccati fin dagli anni ’70 e ’80.
In sostanza i consulenti nominati dai PM titolari del fascicolo, Ennio Cillo e Donatina Buffelli, devono accertare che grado di contaminazione vi sia in quell’area che appartiene ad un privato, e se oltre ai rifiuti vi siano state stoccate le ceneri derivanti dalla combustione dei rifiuti tal quali e, quindi, se sia necessaria una bonifica o per lo meno una messa in sicurezza, così come avvenuto per l’attiguo inceneritore, oggi di proprietà comunale.
A questo mirano gli ulteriori accertamenti disposti nella scorsa settimana, che si aggiungono al lavoro di documentazione già effettuato dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri.