Politica

Vendola col dilemma Stefàno e gli eletti prendono tempo

BARI  –   Chi gli è vicino assicura che, per ora, di nomi ne girano pochi. Nichi Vendola, si starebbe concentrando su come accorpare le deleghe per rendere più snella la giunta che entro 7 giorni varerà. Il puzzle non è affatto semplice. Sanità e Welfare, come si vocifera ormai da tempo, sono certamente una opzione plausibile, ma altrettanto pesante da gestire.

Ci sta lavorando alacremente con il suo capo di gabinetto Davide Pellegrino. Poi passerà ai nomi. Perché anche quelli sono determinanti e in parte già ne circolano. Per la prossima settimana, intanto, il governatore dovrà ancora vedere qualche pezzo fondamentale sia della sua maggioranza che dei possibili nuovi partners.

Lunedì vedrà l’assessore all’agricoltura Dario Stefàno. Un pezzo da 90 della sua giunta affatto facile da sostituire. Il neo-senatore sarebbe propenso a rispettare l’impegno preso con il suo elettorato. Dunque propenderebbe per il Parlamento. Ma se sarà Vendola a rendersi conto che è necessario che lui resti in Puglia, allora così farà.

Nelle scorse ore, intanto, ha incontrato il papabile montiano Leonardo Di Gioia e l’ex fittiano Damone. Poi passerà all’UDC. Il presidente, ormai è noto da tempo, è intenzionato a consacrare l’intesa con in centristi anche con un ingresso in giunta. Per questo ha voluto parlarne con i diretti interessati. E le quotazioni degli scudicrociati crescono. Per il momento i montiani hanno assicurato la loro disponibilità e sostegno, per dar vita a provvedimenti importanti. E tanto farà anche l’UDC. Se su temi fondamentali come sanità e trasporti, gli obiettivi saranno comuni, allora il placet sarà.

Ma non è solo la giunta ad essere col fiato sospeso. Anche in Consiglio regionale molte pedine potranno cambiare. Quando non si sa. L’esercito di eletti in Parlamento, infatti, non sarebbe affatto intenzionato a decidere subito il da farsi. Si temporeggerà fino a che sarà possibile. Questo, naturalmente, per il timore che la legislatura che stenta a decollare possa essere molto più breve del previsto. Dunque si attenderà. Quanto? Molto. E questo perchè, assicurano, ci saranno prima i 60 giorni concessi dalla legge per optare tra lo scranno regionale e quello romano. Poi finchè si costituiranno le commissioni e la giunta che deciderà sulle incompatibilità potranno passare mesi. Si potrebbe arrivare fino a fine anno con il doppio incarico. Del resto, in passato, è successo. Si è arrivati anche a un anno di attesa.

Ma da via Capruzzi, i consiglieri annunciano guerra soprattutto verso i colleghi di centrodestra eletti in Parlamento. Dopo aver pressato così fortemente Vendola per indurlo ad una decisione, potrebbero subire loro stessi la stessa sorte.

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