LECCE – Rischia di diventare una guerra fra poveri, perchè senza stipendio e senza percepire la cassa integrazione in modo puntuale, la disperazione prende il sopravvento e rischia di annebbiare tutto e non vale solo per i lavoratori della ‘Lupiae’.
Loro oggi, invece, hanno occupato simbolicamente l’Aula consiliare di Palazzo Carafa per chiedere certezze sul futuro della partecipata e, nell’immediato, il pagamento della mensilità.
Ai dipendenti, costretti a fare numerosi sacrifici, è stato comunicato che lo stipendio non verrà liquidato il 10 marzo, bensì un acconto di 500 € il 15 marzo e il saldo a fine mese.
Loro non ci stanno, perchè non ce la fanno più. Molti di loro hanno un mutuo da pagare, un affitto da saldare, una famiglia da mandare avanti e i pochi risparmi. “Abbiamo dato fondo a tutti i nostri risparmi, ora non sappiamo più a quale Santo votarci”, dicono dalla platea. Al di là dei banchi c’è l’Amministrazione e il management della partecipata. A loro viene chiesta chiarezza e anche sacrificio, se necessario.
L’Assessore con delega al Rapporto con le partecipate, Attilio Monosi, spiega che sono tempi difficili anche e soprattutto per le casse dell’Amministrazione comunale, Lecce come altre città d’Italia. Rimanda le responsabilità a Roma, al Governo centrale che attraverso una manovra ‘lacrime e sangue’, ha tolto ossigeno agli enti periferici che oggi sono senza anche loro senza soldi. Per questo nei prossimi giorni il Sindaco annuncerà una soluzione. “Tutti, dirigenti, super manager, Consiglieri e Assessori, saranno chiamati a fare un sacrificio”, annuncia Monosi.
Nel frattempo gli Uffici Ragioneria del Comune di Lecce stanno lavorando per trovare una soluzione-tampone per pagare la mensilità ai lavoratori ‘Lupiae’ che, se non avranno risposte certe, annunciano di continuare ad oltranza l’occupazione di Palazzo Carafa.