Cronaca

Inquietante avvertimento, ordigno all’enoteca di viale Japigia

LECCE  –  L’ordigno non è esploso. Non era nelle intenzioni degli autori farlo saltare in aria, il loro obiettivo, evidentemente, era solo quello di inviare un messaggio intimidatorio. Tuttavia, se la miccia avesse preso fuoco,i danni causati dalla deflagrazione sarebbero stati notevoli.

Inquietante avvertimento ai danni dell’enoteca, a Lecce, all’angolo fra via Benedetto Croce e viale Japigia.

Il punto vendita, aperto due anni fa, era nato come showroom delle ‘Cantine Due Palme‘, ma negli ultimi tempi non è più collegato all’azienda di Cellino S.Marco.

La separazione tra marchio commerciale e punto vendita, è stata sancita dal Tribunale di Bari che, accogliendo la richiesta del Presidente di ‘Cantine Due Palme’, Angelo Maci e del Consiglio, con un apposito provvedimento ha revocato la concessione del marchio al titolare dello showroom, Gilberto Maci.

Da diversi giorni, infatti, sono state anche rimosse le insegne.

I locali commerciali sono stati presi di mira da ignoti che, nel corso della notte, hanno piazzato una bomba di medio potenziale nell’intercapedine fra la saracinesca e l’ingresso.

Ad accorgersi della presenza di quell’insolito pacco, all’orario di apertura, in mattinata, è stata una dipendente che senza battere ciglio, ha avvisato immediatamente i Carabinieri.

Sul posto sono intervenuti anche gli Artificieri che hanno sequestrato la bomba: un fagotto di circa 300 grammi, realizzato  con polvere da cava e dotato di una miccia lunga una decina di centimetri.

Le indagini sono state avviate immediatamente.

Al vaglio degli investigatori vi sono diverse testimonianze. Inoltre, sono stati ascoltati la stessa dipendente ed il titolare dell’enoteca, anche lui presente all’orario di apertura.

I Carabinieri del nucleo investigativo di Lecce hanno avviato le indagini senza trascurare alcuna pista: dal racket delle estorsioni a quella legata alla sfera personale del titolare, Gilberto Maci che commenta: “Ho fiducia nelle forze dell’ordine e spero che questo incubo finisca quanto prima”.

 

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