Cronaca

Farmacisti infuriati: “Non siamo truffatori”

LECCE  –   “Qualcuno ci spiegasse perchè queste multe le stanno elevando soltanto alle farmacie di questa provincia”. È sollevando questo interrogativo che Federfarma annuncia la controffensiva contro le stangate della Guardia di Finanza sui farmaci ‘salva-vita’, attività di indagine pure svolta a livello nazionale e che qui arriva su impulso del Reparto centrale di spesa pubblica e repressione frodi comunitarie delle Fiamme Gialle.

È Pronto il ricorso collettivo di Federfarma da presentare all’Ufficio Contenzioso della Regione Puglia, dopo le sanzioni che in alcuni casi hanno sfiorato i 4.000 € che hanno interessato decine e decine di esercizi in tutto il leccese.

Le verifiche sono iniziate ad ottobre, successive all’acquisizione, presso l’Area farmaceutica dell’ASL di Lecce, di copie delle ricette, relative all’annualità 2008.  Le irregolarità riguarderebbero l’erogazione e rimborso di questi particolari medicinali di ‘fascia A’, solitamente molto costosi e pertanto inseriti in un apposito elenco oggetto di accordo tra ARES, l’Agenzia Regionale per la Sanità, e Federfarma.

In Puglia, dal 2006, è previsto che i farmaci PHT siano acquistati direttamente da un unico centro di spesa, la ASL Ba/4, che, poiché è ente pubblico, ottiene, per legge, uno sconto di almeno la metà del prezzo normale di vendita.

La distribuzione dei medicinali, però, avviene attraverso gli esercizi convenzionati. il farmacista è tenuto a erogare prima il salvavita disponibile nel prontuario ASL, ottenendo in cambio un aggio di 7,50 € su ogni confezione.

Nell’ipotesi in cui, invece, il medicinale non sia disponibile, la farmacia dovrà procurarlo da sè, allegando il documento giustificativo di irreperibilità, ottenendo in cambio il rimborso pieno. In diversi casi, è stato dimostrato che in quei giorni i farmaci PHT erano disponibili nei centri di distribuzione, eppure non sarebbero stati richiesti.

“Ma per eventuali sbagli – replica la Segretaria di Federfarma, Francesca Conchiglia noi abbiamo già pagato, visto che la ASL ci ha richiesto indietro le somme eventualmente incassate in più”.

La Commissione di Controllo della ASL, infatti, passa in rassegna tutte le ricette consegnate segnalando quelle anomale.

“Pur pagando, la Finanza ci  contesta comunque un articolo del Codice Penale, per dichiarazioni mendaci, per una ricetta sbagliata. E questo è assurdo – dice il Vicepresidente Paolo Casciaro -. Anche perchè le ricette del 2008 ci sono addebitate entro il 2009. Ciononostante ci chiedono comunque  il triplo del farmaco distribuito. E questo non essendoci nè un danno per i pazienti, nè un danno per le casse pubbliche”.

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