TUTURANO (BR) – Bambini, ma soprattutto essere umani con la voglia di manifestare il proprio pensiero. Chiede di essere ascoltato dai Giudici, il piccolo Gabriele: questo il nome di fantasia che useremo per raccontare la sua storia.
Finora è stato il padre, Francesco Cellie, a dar voce al dramma del figlio che a breve, sarà trasferito in una Casa-famiglia.
Ma oggi Gabriele parla: il video con la sua testimonianza, girato nella casa di Tuturano, è stato inserito in rete dal padre.
Dando le spalle alla telecamera, a soli 10 anni, spiega il perchè di un gesto così forte: un modo per essere ascoltato e per dare coraggio ai bambini che si trovano nella stessa situazione.
Trattandosi di un minorenne scegliamo di non trasmettere la voce di Gabriele, limitandoci a comunicare il suo messaggio.
Il suo appello va ai Giudici, affinchè “possano realmente tutelare i bambini attraverso la legge”.
A quei magistrati che, tolta la toga, sono semplicemente genitori.
Ma c’è di più: Gabriele in questi giorni ha preso carta e penna per scrivere al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Quattro pagine di inchiostro in cui sono racchiusi timori e speranze di un ragazzino che non vuole abbandonare la casa di sempre, gli amici e il papà, ritenuto dal Tribunale dei Minori conflittuale e incline al plagio.
Un bambino che denuncia comportamenti eccessivi nell’ambito familiare materno e che, a causa della baraonda in cui vive, al momento non può nemmeno andare scuola.
“Ho paura ad uscire dalla mia stanza – sussurra Gabriele – ho paura di trovare poliziotti nascosti ovunque, pronti a portarmi in Casa-famiglia”.
Nei giorni scorsi, la Questura di Brindisi e gli assistenti sociali hanno ribadito al padre la necessità del provvedimento.
Francesco Cellie continua ad opporsi e ora rischia la limitazione della patria potestà sul figlio.