LECCE – Giorgia Meloni lancia il suo affondo per contendere l’eredità degli ex AN ai numerosi pretendenti. Una parte, ovviamente, è andata in Fratelli d’Italia, la formazione capitanata dalla stessa Meloni e da Guido Crosetto; una parte, naturalmente, nel FLI di Gianfranco Fini.
Ma nella Puglia nella quale Tatarella sperimentò AN come contenitore dei moderati, l’elettorato ex AN guarda, com’è scontato, anche a Grande Sud di Adriana Poli Bortone ma – perchè no? – anche al MIR di Gianpiero Samorì e Paolo Pagliaro.
Senza dimenticare, però, che la maggior parte degli stati maggiori è rimasta dentro il PDL di Silvio Berlusconi. Proprio su quest’ultimo mira e spara la Meloni: “Nel PDL sono rimasti gli Stati Maggiori, non il popolo – attacca – anche perchè gli ex AN sono stati discriminati, alla fine dei conti e delle liste”.
In tour nel Salento, tra Bari, Lecce e Brindisi, la giovane leader di Fratelli d’Italia cerca di incarnare la parte del ‘Pierino’ dell’alleanza di Centrodestra. Ma poi lo dice chiaro: “Queste votazioni sono come Primarie interne, se il PDL prende più voti di noi, noi rivotiamo Berlusconi Premier”.