Politica

Liste: PDL in fibrillazione, MIR tutti a Roma

L’unica cosa certa è che entro la serata di lunedì le liste dovranno essere consegnate. E Raffaele Fitto questo farà, ma solo dopo aver dato battaglia fino all’ultimo minuto utile per sbloccare qualche postazione in più rispetto alle otto blindate da Silvio Berlusconi.

La tensione nel quartier generale romano è altissima. Sono tanti quelli che da casa o presidiando via dell’Umiltà, minacciano di far saltare il banco alla prima occasione utile.

“Siamo noi i veri catalizzatori di voti nei territori, non i berlusconiani di ferro”. Questa è la frase che più riecheggia quando si tenta di capire nel segreto delle stanze come procede la cernita e la contrattazione dei posti in lista.

Fatto sta che quelle quattro deroghe concesse e ormai note, Azzolini, Bruno, Leone, Amoruso, non dovrebbero subire ritocchi. Per il brindisino Luigi Vitali il terreno si fa sempre più scivoloso e anche per il collega Saccomanno nulla è scontato. Attende novità anche Roberto Marti, dato in posizione borderline. L’unico in posizione certa è Rocco Palese. Per il resto è tutto confuso.

Al momento le liste sono queste: alla Camera capolista Berlusconi, seguito da Azzolini, Rocco Palese, forse Michele Saccomanno e Simonetta Licastro Scardino, blindatissima dall’ex premier. In posizione da potersela giocare forse Barba. Nella lista della Camera risulterebbero candidati, oltre al capolista Raffaele Fitto, Bruno, Leone, il giornalista del TG1 Francesco Giorgino o suo fratello, il sindaco di Andria.

Se Vitali, come parebbe, non sarà della partita, allora potrebbe essere inserito nelle liste PDL, il carovignese Zizza.

Non sarà celebrato il matrimonio tra La Puglia prima di tutto e Grande Sud. Nemmeno quello di convenienza, deciso tempo fa. Per Adriana Poli Bortone non è subentrato nessun fattore all’ultimo, ma quello è un accordo nazionale che in Puglia non vede liste comuni. Ma dall’altro lato non la pensano così. L’accordo c’era, dicono, ed è saltato perché blindare i primi posti a Camera e Senato (ricoperti rispettivamente da Pignataro e la stessa Poli) significa non voler neanche pensare ad una vera fusione delle liste.

Dunque La Puglia prima di tutto non sarà della partita, ammesso che non la spunti Zizza. Grande Sud, invece, è in procinto di consegnare le liste composte da rappresentanti delle civiche e molte donne. A giocarsela potrebbe essere Gerardo Filippo, mentre i consiglieri comunali Mariano e Scorrano e l’assessore Battista saranno candidature di servizio.

Chiuse anche le liste di MIR, Moderati in Rivoluzione. Nessun politico e tutta società civile. Forte la rappresentanza salentina 23 su 35 alla Camera e 12 su 17 al Senato, come quella delle donne e dei giovani (ben due sono classe ’86). Alla Camera capolista sarà il leader nazionale Gianpiero Samorì, seguito dal brindisino Tony d’Amore, dal coordinatore regionale Paolo Pagliaro, e al quinto posto il leccese Paolo Maci. Al Senato capolista sarà il barse Nicola Veronica, seguito dal grottagliese Sergio Sisto e dal tarantino De Vincentiis.

Consegnate le liste UDC che conferma l’esclusione definitiva dell’ex presidente della Provincia di Brindisi, Ferrarese. Tutti certi del fatto che la vicenda lascerà strascichi pesanti; il primo già è arrivato. Il segretario provinciale dell’UDC di Brindisi Ciro Argese ha annunciato su Facebook le sue dimissioni.

Bagno di folla, per Beppe Grillo ieri a Lecce. Il Movimento 5 Stelle parla di 6.000 persone, nonostante la pioggia. E lo stesso Grillo ha condiviso sui social network, la foto della testata 20 centesimi che mostra una piazza Sant’Oronzo stracolma di gente.

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