LECCE – Raggruppa 69 realtà. Ci sono i produttori, in testa quelli vitivinicoli, seguiti da quelli oleari. Ci sono i pastifici e i produttori di ortaggi. Ci sono le tre Camere di Commercio di Lecce, Brindisi e Taranto.
Ci sono anche le tre Province.
Una rete che lancia da Lecce la sfida del Distretto dell’Agroalimentare di qualità jonico salentino.
Un modo per fare sistema, per coagulare e veicolare l’attività dei diversi imprenditori.
Si comincia, si ricomincia, da qui, da questi spazi del Comune di Lecce, concessi in comodato d’uso gratuito, in Piazzetta Panzera. E sarà in queste sale che almeno due volte la settimana si terranno degustazioni, si aprirà la sede a turisti, esperti, acquirenti stranieri e nostrani.
Una vetrina che troverà le sue gemelle a Manduria e a Brindisi.
E’ qui dunque che si approda, dopo che per 9 anni si è dissodato il terreno, inizialmente con il PIT8, il Programma Integrato Territoriale che ha iniziato a ricamare i rapporti tra i produttori delle tre Province.
Ora a nascere è una vera e propria società consortile a responsabilità limitata che ha ricevuto l’impulso più concreto dopo il riconoscimento formale del Distretto, in via definitiva, da parte della Regione Puglia, il 26 gennaio 2011. Indietro non si torna.