LECCE – “Beati gli operatori di pace” è la frase che ricorre in ogni slogan, in ogni pensiero, in ogni preghiera, dentro e fuori una Chiesa di ‘S.Maria delle Grazie‘ ricolma di fedeli. È da qui, dal quartiere di S.Rosa, che si mette in cammino la pace che attraversa la città, per la XXXXV marcia nazionale promossa dalla Commissione Episcopale, Pax Christi Italia, dall’Azione Cattolica Italiana e dalla Diocesi di Lecce.
Il pensiero, in questo Capodanno insolito, è per i carcerati di Borgo S.Nicola, coloro ai quali sarà devoluto il corrispettivo del cenone a cui chi è qui ha scelto di rinunciare.
Mons. Domenico D’Ambrosio lo ricorderà nell’omelia che precede la mezzanotte e lo anticipa, mentre il corteo inizia a comporsi.
Migliaia di persone sono arrivate qui, da ogni parte di Puglia. Canti e fede, preghiera e ricordi. Per 3 km l’inno è alla vita e alla non violenza.
“Un esercito di uomini disarmati”, l’esercito di domani, come lo avrebbe definito Don Tonino Bello. Nel cuore di tutti il pensiero è per lui, il Vescovo che da Alessano portò la fiaccola della pace molto lontano.
In piazza Ludovico Ariosto il suo ricordo si fa ancora più netto, più vivo. Specie quando a prendere la parola è Mons. Luigi Bettazzi che al fianco di Don Tonino c’era anche 20 anni fa, nei vicini Balcani martoriati dalla guerra.
Poi il cammino riprende e la marcia illumina una notte di San Silvestro diversa…