CANNOLE (LE) – Un ‘parco senza confini’, senza neppure le recinzioni come se fosse un attraversamento urbano, una piazza, un giardino. Un parco in cui navigare dentro il tronco e la vita degli alberi con il telefonino e in cui residenze artistiche, bookshop e laboratori siano linfa vitale.
Lo immagina così Torcito la ‘Intini source’, a cui la Provincia di Lecce ha consegnato simbolicamente le chiavi del bene, virando totalmente rispetto a quella idea che 10 anni fa voleva far nascere qui uno dei più grandi outlet d’Italia. Il gruppo di Noci, nel barese, è risultato infatti l’aggiudicatario del bando pubblicato da Palazzo dei Celestini nell’ottobre 2010 e sarà il concessionario del bene per ben 18 anni.
C’è chi accusa la Provincia di aver così, di fatto, privatizzato il bene e la replica non si fa attendere.
E’ un tipo di partenariato pubblico privato, è ripetuto più volte, sulla stessa scia di quanto è stato fatto a Cerrate con il FAI e per il Castello di Acaya. L’unico modo, forse, per salvare e rilanciare davvero questa struttura divenuta negli anni un peso per l’Ente che ne è proprietario.
I lavori sono iniziati il 15 novembre scorso e termineranno il 18 marzo 2014, per un costo di 3.535.532 €, fondi ricavati dal Progetto ‘Interreg Italia-Grecia’.
Si provvederà al ripristino di immobili e masserie e alla realizzazione di percorsi ginnici e sensoriali, all’interno di un parco dalle dimensioni notevoli, 230 ettari, che deve rimanere aperto tutto l’anno.
Torcito dunque sarà contenitore didattico, culturale, ludico, di ricerca scientifica, sede del centro educativo ambientale tecnologico.
“Non siamo mecenati – rimarca l’Amministratore Unico di ‘Intini’ Sergio Donadonibus – ma contiamo di permettere la migliore fruibilità”.