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Regionali anticipate: un’elezione da 20 milioni di euro

BARI    –   L’argomento più in auge in questo momento è: quando si voterà in Puglia? Il presidente in carica Nichi Vendola ha già annunciato l’intenzione di voler restare fino a maggio per vedere da governatore il risultato sulla spesa dei fondi europei, facendo intendere che, dunque, le sue ormai certe dimissioni dovrebbero arrivare nel momento in cui il nuovo Governo nazionale sarà formato. Ammesso, naturalmente, che vinca il centrosinistra.

E via con il toto-date. Si vota a settembre? No ad ottobre! Forse a Novembre. L’incognita dipende, come detto, da quando si dimetterà Vendola. Da quel momento partono i tre mesi di tempo entro i quali occorre indire le nuove elezioni. Fatto sta che si vota nel 2013. Con due anni di anticipo rispetto al previsto.

Ma la domanda che occorre porsi, a questo punto è anche un’altra: quanto ci costerà votare anticipatamente?

La risposta è: 20 milioni di euro. Una cifra altissima che la Puglia dovrà sostenere di tasca sua proprio, perché la tornata anticipata non combacia con nessun’altra.

Spieghiamo meglio.

Se le elezioni regionali coincidono con le politiche o con le amministrative, il costo totale viene condiviso e quindi scende. La Regione la parte di sua competenza la divide con la quota che spetta al Ministero sia in caso di elezioni comunali che di politiche.

Se queste ultime vengono meno, la Regione deve affrontare la spesa totale da sola. E dunque: allestimento dei seggi, operazioni di scrutinio, personale a servizio, stampa delle schede e pulizia degli ambienti. Insomma tutto. Secondo una stima già fatta dalla ragioneria regionale la cifra ammonta a 20 milioni di euro. Spicciolo più, spicciolo meno.

Una spesa che peserà interamente sul bilancio corrente della Regione, in tempi in cui non si è certo di manica larga. Per capire l’entità della spesa, basta fare un raffronto con le elezioni 2010 che essendo a scadenza naturale sono state accorpate con le amministrative. In quella occasione si spesero 11 milioni e mezzo di euro. Più 300.000 euro per la convenzione ed il data entry e 1 milione  e 700.000 di spese elettorali.

Dunque, le consultazioni anticipate di due anni costeranno ai pugliesi quasi 9 milioni di euro in più. 

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