TARANTO – Nuova mattanza di pecore e capre alla diossina. Circa 300 che si sono contaminate da diossina e PCB nei pascoli attorno all’area industriale di Taranto, sono state prelevate dai veterinari dell’ASL in un gregge di Statte e in uno di Monteiasi e portate al macello per essere abbattute.
Lo rende noto il Presidente di ‘PeaceLink’ Taranto Alessandro Marescotti, secondo il quale le analisi effettuate nel laboratorio dell‘Istituto Zooprofilattico di Teramo, specializzato nelle analisi della diossina hanno certificato il superamento dei valori di legge.
PeaceLink ricorda “a tutte le forze politiche, così solerti verso il gigante dell’acciaio, che giace da mesi un progetto di legge scritto, firmato e proposto dai cittadini di Taranto per risarcire gli allevatori danneggiati dall’inquinamento. Averli dimenticati in questi anni – aggiunge Marescotti – è una vergogna. Nelle intercettazioni non c’è un solo politico che si dimostra preoccupato della diossina finita nelle pecore. Anche gli allevatori sono lavoratori. E sono stati abbandonati”.
In una nota, Vincenzo Fornaro, allevatore a cui per primo sono stati abbattuti i capi di bestiame nel 2010, ha sottolineato che “mentre il Governo si appresta ad approntare un Decreto per commercializzare l’acciaio sequestrato dalla Procura di Taranto, dimentica invece completamente la nostra emergenza e non fa nulla per risarcire gli allevatori danneggiati dalla diossina”.