Politica

Riordino,anche Cisternino e Villa Castelli pronte a deliberare per Lecce

CISTERNINO (BR) – In tema di riordino, si tratta del boccone più pregiato e date le tipiche bombette di carne panata e ripiena, anche quello più gustoso. Dopo la delibera pro-Lecce approvata dal Consiglio comunale di Ostuni, anche Cisternino potrebbe presto seguire l’esempio dei cugini della Valle d’Itria, con l’Assise riunita pronta a dare la propria preferenza in tema di accorpamento.

Non più Taranto, che perderebbe i requisiti per rimanere in vita come Provincia, ma Lecce o se si preferisce, ‘Provincia Salento’.

La notizia arriva dal Sindaco di Cisternino Donato Baccaro che proprio in virtù delle novità arrivate da Ostuni, ammette: “Qualcosa, gioco forza, è cambiato. All’interno di un discorso omogeneo tra i Comuni della Valle D’Itria – spiega il primo cittadino – il nuovo scenario impone una riflessione diversa. Ne abbiamo già parlato tra forze politiche e nelle prossime ore, cominceremo le audizioni dei cittadini tra associazioni di categoria, operatori, movimenti”.

Nessuna raccolta firme perché, dice Baccaro, non c ‘è più il tempo. Ma gli umori raccolti finiranno poi in Consiglio comunale dove, eventualmente, sarà approvata la nuova delibera. “Noi – spiega Baccaro – dobbiamo decidere cos’è meglio per il territorio. Anche se poi alla fine, a decidere sarà il Governo centrale. E non sono sicuro che la situazione sia davvero modificabile rispetto a quanto deciso dal decreto”.

E il fuggi-fuggi da Taranto non si placa. Anche Villa Castelli, a sorpresa, potrebbe presto cambiare sponda. Il Comune che per primo, aveva dichiarato la propria preferenza per la Provincia Jonica, potrebbe tirarsi indietro. Tanto indietro da finire nel Barocco Sud. “Non escludiamo la possibilità – ammette il Sindaco  Francesco Nigrodi tornare in Consiglio  per deliberare a favore di Lecce. Le motivazioni – spiega il primo cittadino – sono da ricercare nella consapevolezza che ci ritroveremmo ad essere l’unico Comune del brindisino, con il rischio di ritrovarci fuori da tutte quelle progettualità già avviate con il territorio”.

E mentre a Manduria si pressa il Commissario prefettizio al fine di  indire il referendum popolare, con Sava e Maruggio a sbirciare eventuali evoluzioni, la Provincia di Taranto, che aveva già perso la ‘leccese’ Avetrana, rischia di ritrovarsi priva di quei requisiti necessari per il mantenimento dell’ente che finirebbe assorbito dalla ‘Provincia Salento’ made Consales-Perrone-Gabellone.

Una portata, quella delle bombette, che rischia di diventare indigesta a Florido e Stefàno.

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