Cronaca

False pensioni? La ASL avvia le ispezioni interne

LECCE – Era fine ottobre e questo servizio di TeleRama portò a galla il meccanismo distorto alla base del riconoscimento di presunte false pensioni di invalidità o indennità di accompagnamento, tra Galatina e Copertino.

“E’ dopo la messa in onda di questo documento che la ASL di Lecce ha deciso di avviare un’ispezione interna”, annuncia ora il Direttore generale Valdo Mellone.

Noi avevamo finto di aver bisogno di sveltire una pratica per una zia, contattando un presunto mediatore che, come avrebbe già fatto più e più volte, avrebbe messo in moto la catena ben oliata, fatta di anelli precisi: un Avvocato ben navigato per presentare la documentazione e interessare medici amici e una talpa interna alla stessa Azienda Sanitaria.

Sarebbe stata quest’ultima che, avendo possibilità di accedere ai database, avrebbe poi avuto modo di verificare le date di convocazione delle Commissioni di invalidità e chiedere eventualmente, una dazione di denaro per anticipare i tempi o per millantare la necessaria corruzione dei medici. Un sistema finito sotto l’esame della Procura, dopo l’esposto presentato proprio dal Dirigente del Dipartimento di Prevenzione della ASL, Giovanni De Filippis.

Ora, via Miglietta passa al contrattacco, verificando e passando al setaccio tutte le pratiche che fanno capo all’Avvocato di riferimento del mediatore. Non solo. Sotto la lente anche l’attività del basista interno. Gli esiti dell’ispezione, tuttavia, ancora non si conoscono. Nel frattempo, qualcosa inizia a muoversi e a cambiare. La ASL apre gli occhi e lo fa con la delibera del 28 novembre scorso, relativa al rinnovo delle 25 Commissioni di invalidità nominate nel 2009. Arrivano, infatti, i paletti anti-truffa, forche caudine nella composizione degli organi giudicanti, per limitare quanto possibile condizionamenti e posizioni da fortino.

Si restringe il campo per gli addetti ai lavori che, inoltre, saranno costretti a ruotare. La disposizione più importante stabilisce che i membri non potranno essere nominati in più di una Commissione, ad eccezione dei Presidenti per i quali è obbligatoria la specializzazione in Medicina legale. Inoltre, i componenti non potranno essere designati dalle associazioni di categoria, né far parte delle Commissioni mediche INPS. Soprattutto, non potranno svolgere attività di medico di Medicina generale nel territorio del distretto dove opera la Commissione.

“Un modo per garantire la massima trasparenza, imparzialità e operatività”, avvisa Mellone. Tallone d’Achille, tuttavia, sono gli archivi telematici della ASL. Chi ha la password può accedere ora ai database non più di un solo distretto, ma dell’intero territorio. E questo potrebbe continuare a favorire eventuali talpe interne, con buona pace di tutti gli sforzi avviati.

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