Cronaca

Castello in (s)vendita, le soluzioni del territorio

ORIA (BR) – Castello Svevo in vendita, le soluzioni della politica tra pubblico, privato illuminato, nuovi accordi tra attuale proprietà e istituzioni. Più facile a dirsi che a farsi, eppure, una soluzione bisognerà pure trovarla dopo che gli Uffici del Comune hanno rigettato nuovamente la richiesta di ‘Licenza C’ alla ‘Borgo Ducale’.

Niente somministrazione di alimenti e bevande e quindi, niente matrimoni e ricevimenti.

Niente matrimoni, niente riapertura al pubblico. Con il rischio concreto che il monumento, messo in vendita tra le agenzie immobiliari per ricconi, finisca nelle mani di qualche magnate russo o di uno sceicco, intenzionato a passarci le vacanze di Pasqua.

E il pubblico? È davvero tagliato fuori dalla trattativa? La politica si divide tra possibilisti e pessimisti.

Il Consigliere regionale di FLI Euprepio Curto, nel sottolineare come anche in caso di nuova proprietà privata gli eventuali acquirenti dovrebbero impegnarsi a sottoscrivere delle clausole per permettere a tutti e cittadini di poter visitare la parte monumentale, si dice pronto ad interrogare la Regione sull’eventualità di un acquisto da inquadrare nell’ambito di una politica per il rilancio dei beni culturali.

Pensiero analogo al Presidente del Movimento Regione Salento Paolo Pagliaro che in tempi non sospetti, individuando Oria come capoluogo di una futura Regione Salento, aveva indicato il Castello come sua sede istituzionale. “Non è possibile – afferma Pagliaro – che un patrimonio di tal portata per tutto il territorio  essere dilapidato in questo modo. Sì, quindi, ad una sottoscrizione tra Istituzioni, tenendo bene in mente che la Regione Puglia, abile nel dilapidare danaro tra notti bianche e nuove sedi, dovrebbe fare di tutto per trovare i fondi e rientrare in possesso del maniero”.

Pessimista il Parlamentare del PDL Luigi Vitali che, se da un lato sottolinea come: ”Ci sono ancora delle indagini in corso sui lavori di ristrutturazione che pertanto, possono aver alimentato cautela da parte dei Dirigenti del Comune nel rilascio della licenza”, dall’altro non ritiene fattibile l’acquisto, da parte del pubblico, del Castello svevo. “Non ci sono soldi – dice l’azzurro – per un’operazione di questo tipo”.

La pensa così anche il leader di Noi Centro Massimo Ferrarese. “Nel periodo stroico in cui viviamo – dice l’ex Presidente della Provincia –  penso che neppure lo stato abbiamo le possibilità economiche per l’acquisto del Maniero. Piuttosto – conclude Ferrarese – bisogna che il Comune cerchi una soluzione con i Romanin, in cui tutte le parti possano fare un passo indietro finalizzato alla riapertura del monumento”.

“Ci abbiamo provato e ci riproveremo – dice il Sindaco di Oria Cosimo Pomarico, per cui la negazione della Licenza alla ‘Borgo Ducale’ è arrivata come una doccia fredda. “La famiglia Romanin – sottolinea il primo cittadino – presenterà probabilmente ricorso al TAR. E fino ad allora, non ci resta che attendere. Piuttosto, cercheremo di riottenere la fruibilità della parte monumentale del Castello, che dovrà comunque tornare a disposizione della città, in un modo o in un altro”.

Il Castello così, almeno per il momento, resta in vendita. Trattative riservate, ma inutile sedersi al tavolo senza un conto in banca che possa contare almeno su 15 milioni di euro.

 

 

 

 

 

 

 

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