Politica

Riordino, Ostuni mollaTaranto e sceglie Lecce

OSTUNI (BR)  –  Sarà per le 3.000 firme raccolte a favore di Lecce, sarà per la decisione del Comune di Brindisi o per la problematica situazione tarantina. Motivazioni a parte, il risultato non cambia: dopo le scaramucce tra maggioranza e opposizione, Ostuni fa marcia indietro e sceglie di abbracciare Lecce, con una formula più morbida, che mette in panchina Taranto, in attesa dell’iter parlamentare del decreto legge sul riordino.

“Se il Parlamento accoglierà la volontà dei Comuni di Brindisi, San Vito dei Normanni e Carovigno, in aggiunta a quelli che avevano già deliberato a favore di Lecce, creando così la necessaria contiguità territoriale, si chiede di essere riordinati all’interno della Provincia di Lecce”.

Questo, in sintesi, il testo della nuova delibera partorita dal Consiglio comunale di Ostuni dopo un intenso dibattito. Delibera frutto di una sorta di compromesso tra le posizioni della maggioranza che spingeva per Taranto e dell’opposizione che, invece, guardava a sud, interpretando il sentimento più diffuso tra i cittadini, come dimostrano i numeri della petizione popolare.

Soddisfazione è stata espressa da uno dei principali fautori della battaglia barocca, il Consigliere UDC Ernesto Camassa che parla di una vittoria dell’intera città, dando atto al Sindaco di “un’onesta intellettuale che ha permesso di cambiare idea”. “Abbiamo fatto questa scelta per mantenere integro il territorio brindisino, per un principio di unità”, spiega il Sindaco Domenico Tanzarella che è già pronto a inviare la delibera a Roma.

“Ma se il Parlamento non accoglierà le richieste dei Comuni limitrofi ad Ostuni – precisa – saremo comunque felici di creare un nuovo soggetto istituzionale con Taranto”. La decisione di Palazzo Chigi sarà quindi fondamentale, non solo per il futuro della ‘città bianca’, ma per l’intero assetto dei tre territori salentini.

Un’eventuale assenza di Ostuni, potrebbe far cadere i requisiti numerici per l’autonomia di Taranto e aprirebbe la strada alla Macroprovincia del Salento.

A cura di Maria Pia Mazzotta

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