Cronaca

Infortuni sul lavoro, ancora 2 feriti all’Ilva

TARANTOAncora 2 infortuni all’Ilva in meno di 24 ore. Ferito per primo, fortunatamente non in maniera grave, Michele Valletta, tecnico 31enne addetto al raffreddamento degli impianti, chiamato per un intervento all’altoforno 1.

L’uomo, originario di Francavilla Fontana e residente a San Marzano di San Giuseppe, insieme ai compagni di reparto, è intervenuto sulla parte superiore dei ‘coperchi’ dell’altoforno dai quali fuoriusciva materiale.

Per cause da accertare, Valletta avrebbe inalato il gas emesso dall’impianto. Il lavoratore indossava la mascherina protettiva, ma potrebbe averla tolta per qualche secondo, riprendendo fiato dopo la corsa fatta per arrivare tempestivamente sul luogo in cui si era verificato il guasto tecnico. Decisivo il rapido soccorso dei compagni di lavoro. Trasportato all’ospedale ‘SS. Annunziata’, l’uomo, lievemente intossicato, è rimasto sotto osservazione dei medici.

Il secondo incidente, è avvenuto invece alla batteria 7 del reparto cokeria. Un giovane di 22 anni, Massimiliano Simonetti, lavoratore della ditta ‘Semat’, durante un intervento insieme a un collega, è stato colpito al piede dal trabattello sul quale stava effettuando l’operazione di tamponamento della porta del forno. Simonetti è stato trasportato in ospedale per la sospetta frattura del piede destro.

Gli incidenti si sono verificati in due reparti posti sotto sequestro dalla Magistratura per reati ambientali. L’altoforno 1,in particolare, è il primo nella lista degli interventi di ripristino e compatibilità ecologica previsti dall’AIA.

Dal 30 ottobre scorso, dopo la morte di Claudio Marsella, il 29enne di Oria, l’attenzione è alta sulla fabbrica in tema di sicurezza del lavoro. Per questi ultimi casi: “Per fortuna si tratta di incidenti lievi – spiega il Segretario generale della Fim Cisl, Mimmo PanarelliSulla sicurezza all’Ilva sono stati compiuti decisi passi avanti, ma non bisogna cullarsi“,  aggiunge il Segretario Fim.

“Certo è significativo che l’incidente notturno sia avvenuto all’altoforno 1, impianto che ha problemi tecnici tanto che sarà il primo ad essere fermato per renderlo eco-compatibile. Il clima per i lavoratori – dice ancora Panarelli – non è sereno e questo incide sulla sicurezza. All’Ilva dico, però, che la strada degli aut aut non aiuta per nulla la distensione. L’Aia c’è, perché non far partire subito i lavori? Porre nuove condizioni crea più problemi, è inevitabile. Allontanando ogni prospettiva di soluzione incruenta della crisi”. 

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