Cronaca

Fuori l’appalto milionario, dentro l’ospedale fantasma

CAMPI SALENTINA (LE) – Due appalti a pochi metri di distanza, entrambi per la stessa finalità. Uno, però, dal costo di oltre 5  volte maggiore dell’altro. Il 1° fuori, l’altro dentro, in una struttura quasi fantasma. È il paradosso tutto interno al perimetro dell’ormai ex ospedale ‘S.Pio da Pietralcina’, a Campi Salentina.

Eccolo il cantiere, avviato il 5 settembre scorso, per la realizzazione della nuova sede distrettuale.

Costo dell’opera: 1.004.650 euro, aggiudicato alla ditta Cantieri Generali di Casarano con un ribasso che sfiora il 49%. Fondi ex art. 20, destinati all’edilizia e stanziati con una vecchia delibera del 2009.

Questo dice il Direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone. “Secondo la programmazione in corso, non c’era più spazio all’interno dell’ex nosocomio da poter destinare a sede del distretto”. Ma è davvero così? Già molte parti del ‘S.Pio’ ospitano ambulatori distrettuali. L‘ex reparto di Psichiatria sarà poi convertito in degenza territoriale con 10 posti-letto.

Per il resto, abbiamo cercato risposte all’interno di quella stessa struttura, entrando con una fotocamera da una delle non poche porte esterne lasciate sempre aperte. Eludere controlli, spesso inesistenti, è fin troppo semplice e così in un orario qualunque di un giorno qualunque, chiunque può addentrarsi nei locali e percorrere nuovi e soprattutto vecchi reparti.

Dall’Emodialisi risaliamo le scale verso l’ormai dismessa Ostetricia e Ginecologia. Sembra esserci stato un terremoto, tra mobili accatastati, libri e fascicoli sul pavimento, infissi lasciati aperti e lo spiacevole scenario di animali morti per terra. Da qui è possibile raggiungere il lato ovest, dove rimangono inutilizzati gli spazi dell’ex Chirurgia, oltre che al 3° piano, dell’ex Medicina generale e Oncologia.

Un calendario fermo a dicembre 2011 spiega corridoi vuoti, tetti che sprofondano. Non spiega però, presìdi e medicine, alcuni scaduti e altri inutilizzati, ancora su scaffali e carrelli, rifiuti ospedalieri pericolosi ancora lasciati sulle finestre e l’impianto per la produzione di farmaci chemioterapici abbandonato lì, mentre andrebbe bonificato.

Ed è proprio qui i il nuovo, incredibile, paradosso.

Nonostante l’appalto di fronte, il 2 novembre scorso, la Asl di Lecce ha stanziato 182.655 euro per “opere di straordinaria manutenzione riguardanti il cambio di destinazione” proprio di questi ambienti, destinati ad ospitare – badate bene – gli “uffici direzionali del distretto” e – in una piccola parte – la “foresteria a servizio del centro Imid”.

“Lavori – viene sottolineato nell’atto – che rivestono carattere di estrema urgenza, in quanto è in programmazione il trasferimento degli uffici distrettuali dalla vecchia sede, la Palazzina Silcios, all’interno dell’ex stabilimento ospedaliero”.

Insomma, si avvia un nuovo cantiere che per buona parte si sa già che non servirà più, visto che gli uffici dovrebbero nuovamente essere poi traslocati nella nuova struttura. Oppure, viceversa, si sta spendendo un milione di euro per una finalità che lo stesso ex nosocomio dimostra di riuscire ad assorbire, convertito in toto e con costi più contenuti.

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