Cronaca

Sito neolitico sulla Maglie-Otranto, pronto l’esposto in Procura

PALMARIGGI (LE)  – 144 reperti sono stati consegnati, il 13 novembre scorso, al Comune di Palmariggi. Sono stati ritrovati su questi campi e sono i segni di un altro, significativo, rinvenimento archeologico qui, a due passi dall’attuale tracciato della Strada Statale 16 e sui fondi interessati dall’ampliamento a 4 corsie, oltre che dalla realizzazione di una complanare.

Sono, però, anche il segno di un’indagine archeologica che in vista del mega appalto e dei lavori, ormai iniziati, non è mai stata fatta, come reso noto in Prefettura nella primavera scorsa.

Di certo, che quest’area sia decisamente interessante e sia quantomeno meritevole di attenzione lo dicono i fatti: 2 asce litiche, 59 frammenti ceramici a impasto, 68 frammenti di industria litica, una punta in selce e una in osso, 10 frammenti ossei, 3 percussori.

È il lungo elenco di quanto depositato in Municipio e che il Comune ha provveduto a girare alla Soprintendenza per i Beni Archeologici di Taranto. Molto altro però viene a galla, paradossalmente grazie ai lavori di aratura, gli stessi che hanno permesso di stabilire che qualcosa c’è anche sotto terra.

A ritrovare il tutto, su un’area di 800 mq, è stato Cristian Villani, una laurea in Beni Culturali e un lavoro di approfondimento che su questo fondo, in Contrada ‘Scarneo’, ha già portato permesso di stabilire con certezza la presenza di testimonianze risalenti al III millennio a.C., al Neolitico finale.

Il paradosso? È che quell’indagine in Paletnologia eseguita per l’Unversità del Salento è del 2004. E’ rimasta lettera morta, probabilmente a causa di un cortocircuito nella comunicazione, spesso assente, tra Ateneo e Soprintendenza. 8  anni dopo, il cantiere è partito e rischia di travolgere tutto, perchè qui in linea d’aria, si è all’ingresso di Palmariggi, area che rientra nel 1° lotto, su cui i mezzi sono già all’opera. Chi è stato espropriato ne sa qualcosa.

Ma c’è anche un’emergenza nell’emergenza: è proprio in questa contrada che dallo strumento urbanistico del Comune è previsto che sorgerà la nuova zona PIP. Inaccettabile per gli ambientalisti.

L’esposto, curato dall’Avvocato Fabio Valenti, sarà depositato in procura la prossima settimana. Come dire, ora non si può far finta di non sapere.

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