Cronaca

Il Rettore e gli incarichi alla moglie: un altro conflitto d’interessi?

LECCE – C’è un’altra scossa pronta a dar seguito al terremoto che ha investito l’Università del Salento e, se non a confermare, almeno a sollevare ulteriori dubbi sul conflitto di interessi in cui il Rettore Domenico Laforgia, sembra essere incappato.

Dubbi che riguardano un altro membro della sua famiglia, stavolta la moglie, a cui negli ultimi anni sono stati affidati non pochi incarichi di prestigio.

Non economicamente onerosi per l’Ateneo, lo precisiamo, almeno stando alla documentazione in nostro possesso. Di sicuro, però, si tratta di nomine di peso e che farebbero invidia a qualsiasi altro ricercatore.

Andiamo con ordine. La Professoressa Patrizia Guida è già nell’organico dell’Ateneo e ricopre già, contemporaneamente, i ruoli di Ricercatrice presso la Facoltà di Lingue, di Vice Direttrice del Centro Linguistico d’Ateneo, di Direttrice della Scuola d’Italiano per stranieri, inizialmente nata come privata e poi diventata parte integrante dell’Università con Oronzo Limone.

Da quando è stato fondato nel 2010, ‘Il Bollettino’, la Prof. Guida risulta essere la responsabile del Coordinamento redazionale di questa rivista mensile dell’Università, di cui è Direttore editoriale sempre il marito Domenico Laforgia. Ci sono, poi, almeno altri 6 atti che, tra la fine del 2009 e l’inizio del 2012, confermano la presenza di Patrizia Guida nei ruoli di Referente dell’Università per l’Associazione Uni-Italia fondata dal Miur, di Responsabile scientifico dell’Accordo con l’Università delle Finanze presso il Governo della Federazione Russa, di componente del Comitato paritetico e poi di responsabile scientifico per le attività previste nella Convenzione con la Società cooperativa Lecce Città Universitaria, che gestisce lo spazio delle Officine Cantelmo.

Beninteso, nessuno mette in dubbio che la Prof. Guida abbia meriti, capacità, competenze per portare avanti, in contemporanea, tutti questi progetti. Tuttavia, il dubbio è: possibile che nessun’altra figura, tra tutte le professionalità esistenti in Ateneo, sia stata presa in considerazione per questi incarichi? E poi, nonostante tutto possa essere lecito e legittimo, non esiste anche un problema di opportunità? Nello specifico due nomine sono emanate dal Rettore tramite proprio decreto, il 36 del 2011,  e il 555 del 2011, un’altra nomina risulta emanata dal Senato Accademico, di cui il Rettore è Presidente, con la delibera 29 del 2009.

Altri 2 decreti rettorili, il 568 del 2011 e il 178 del 2012, sono invece (e forse più opportunamente) firmati dal Prorettore Carmelo Pasimeni.  Se qualcosa non torna, lo lasciamo giudicare a voi. Di certo, però, questo è un altro, importante, tassello, che si aggiunge a quel mosaico di rapporti familiari che il rettore non  avrebbe, quantomeno, tenuto a bada, visti gli atti con cui, nel 2011, il Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo ha autorizzato richieste all’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, per ottenere contributi che si sono tradotti in incarichi in favore dello ‘Studio Laforgia, Bruni and partners’, lo stesso fondato da Laforgia, che all’epoca dei fatti deteneva la metà delle quote, donate, solo nel giugno scorso, al figlio Maurizio, ora Amministratore unico.

 

 

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