MARTIGNANO (LE) – Il ‘piano di Martignano’ arriva in porto: è delle ore appena trascorse l’affinamento della strategia del PD su tutta la partita del riordino delle Province.
Finora gli amministratori del Partito Democratico di Brindisi, Lecce e Taranto avevano proceduto in ordine sparso, senza una strategia complessiva.
Ora arriva la novità, partorita nella Masseria ‘Chiccorizzo’ di Martignano; padrone di casa il d’alemianissimo Sindaco Luigino Sergio, si ritrovano gli Stati Maggiori PD di Lecce e Brindisi.
Una manifestazione d’affetto al ‘leader Massimo’ da parte di quella base politica dalla quale sono uscite moltissime firme di sostegno a D’Alema nel manifesto pubblicato da ‘L’Unità’, ma anche un momento per decidere il “che fare” sulla patata bollente del riordino delle Province.
A parlarne fitto, fitto per cercare il bandolo della matassa sono in 4: lo stesso D’Alema, il Sindaco di Brindisi Mimmo Consales, l’instancabile tessitore Luigino Sergio e la Vicepresidente della Regione Loredana Capone. In qualche modo è lo stesso leader PD a dettare la linea: la Provincia Brindisi-Taranto non funziona, meglio ricostituire la dissolta Terra d’Otranto.
Una strategia alla quale s’acconcia volentieri anche il Sindaco di Brindisi, anche lui, come altri amministratori brindisini, presente al ‘D’Alema pride’ di Martignano. E la novità vera è proprio il cambio d’atteggiamento del Comune di Brindisi: che, ormai caduta la possibilità del doppio capoluogo, sceglie Lecce; in caso di contrasto sul capoluogo tra Lecce e Taranto, è pronto a spendersi a favore della città barocca, cioè a costituire una maggioranza a favore di Lecce capoluogo; e che però in cambio chiede un segnale di disponibilità a Gabellone e a Perrone.
Ora la palla passa, di fatto, agli amministratori leccesi: in modo da non disperdere questa disponibilità di Brindisi. Obbligata, certo, dalla storia e dalla geografia. Ma diciamo la verità: per partorire questa disponibilità, il ‘piano di Martignano’ ha dato di sicuro un contributo decisivo.