Politica

Accorpamento, tutti con Lecce con il sogno Macroprovincia

BRINDISI60 giorni di tempo per rendere reale l’ipotesi Macroprovincia. E’ questa la mission dei parlamentari brindisini chiamati, ora, a far valere le ragioni e le volontà dei Comuni brindisini rimasti al palo.

Ovvero, esclusi dalla tabella che, almeno per il momento, ratifica la nuova Provincia di Lecce.

A far parte dell’ente, San Pietro Vernotico, San Donaci, Cellino S.Marco, Torchiarolo, Erchie, Torre Santa Susanna, San Pancrazio Salentino e persino Mesagne.

Dentro anche la ionica Avetrana. Fuori tutti gli altri stoppati, come nel caso di Francavilla Fontana, Ceglie Messapica, Carovigno, San Vito e San Michle Salentino, dall’incertezza di Oria ed Latiano e dall’empasse del capoluogo Brindisi, per il Governo accorpati automaticamente a Taranto.

Ma la partita non è ancora chiusa. Lunedì, nel vertice voluto da Consales a Palazzo Nervegna, si studierà una strategia Comune che dovrebbe portare, nelle intenzioni degli adriatici, alla costituzione della Macroprovincia.

Primo passo: nuove delibere. Per alcuni, ormai fuori tempo massimo. Ma, prendendo per buone le dichiarazioni del Ministro Patroni Griffi, fino al 30 dicembre, termine massimo per la conversione in legge del decreto, sarà possibile modificare la cartina.

Con l’esclusione di Ostuni (che preferisce Taranto) e di Fasano (accorpata alla metropolitana Bari) tutti i Consigli comunali sceglieranno Lecce, senza se e senza ma. Una strategia che, con l’aiuto dei Consiglieri regionali prima e dei parlamentari dopo, potrebbe portare il Governo a prendere atto di una volontà forte, condivisa. Che, però, farebbe perdere a Taranto i requisiti minimi per restare in vita e di fatto, ad essere accorpata alla provincia leccese alla stregua dei Comuni brindisini.

Un Grande Salento su cui ora sembrano davvero lavorare tutte le parti adriatiche. Noi Centro chiede ai Parlamentari di presentare un emendamento durante la futura discussione in una delle camere e, quindi, nella commissione affari istituzionali.

“Allertati in tal senso – spiega il Coordinatore provinciale di Noi Centro Giuseppe Salonna i rappresentanti nazionali dell’Udc. Fiducioso anche l’onorevole del Pdl Luigi Vitali: “Non è ancora detta l’ultima parola. Faremo in modo che le richieste del territorio vengano prese in considerazione”. 

Tutto facilitato, in questo caso, dalle delibere un pò tardive di Oria e Latiano che, con scegliendo Lecce, garantiscono la continuità territoriale e, di fatto, aprono la strada verso il Grande Salento. Governo centrale e politica tarantina, pronta a fare battaglia sul fronte opposto, permettendo.

 

 

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