Politica

Riordino Province, i parlamentari brindisini annunciano battaglia

BRINDISIProvincia di Brindisi cancellata? Non è ancora detta l’ultima parola. I parlamentari brindisini affilano le armi e, in vista degli ultimi step che porteranno alla definizione della nuova geografia amministrativa su tutto lo stivale, fanno fronte comune e promettono battaglia.

Il Senatore del Partito Democratico Salvatore Tomaselli spera che ci sia la possibilità di discutere nel merito e non, come accadrebbe in caso di decreto legge, gestire l’intera faccenda in maniera burocratica.

“Ma qualsiasi ipotesi in merito – specifica Tomaselli – sarà comunque soggetta alle decisioni della Corte Costituzionale che, il 6 novembre, dovrà esprimersi sul riordino e, in buona sostanza, sulla legittimità di una manovra dirompente, forse anche troppo”.

E sulla soluzione migliore in caso di cancellazione della Provincia di Brindisi, Tomaselli ammette: “Sì ad un unico ente che unisca tutto il Salento. Ma nel caso non fosse possibile, la Provincia di Brindisi, qualunque sia il suo destino, deve restare unita”.

Nessun decreto, invece, per l’On. del Pdl Luigi Vitali. “Ho scritto al Ministro proprio per chiedere di non presentare un decreto, ma un disegno Legge che possa essere discusso in Parlamento senza affossare il dibattito”. 

La proposta di Vitali è figlia delle delibere comunali sul tema. “Il Governo non può e non deve disattendere le decisioni degli enti locali. In Parlamento sarà, quindi, battaglia per conservare la Provincia sia pure con i ridimensionamenti previsti dalla spending review”.

E se il Parlamento si vedesse costretto a votare la fiducia proprio sul riordino, Vitali ha le idee chiare: “Sarebbe una forzatura. Non la voterò. Né io, ne gli altri parlamentari brindisini”.

“Non solo i brindisini – specifica il Senatore azzurro Michele Saccomannoma tutti i parlamentari delle province dove questa manovra rischia di provocare più danni che altro. In Parlamento si stanno creando delle vere e proprie lobby territoriali e l’intento è di fare fronte comune in maniera bipartisan tra i rappresentanti dei territori discriminati”, Saccomanno aggiunge.

“Che questa manovra sia stata eleborata con pressappochismo, lo confermano le dichiarazioni dello stesso Patroni Griffi che, durante un colloquio, si è detto stupito dell’accorpamento tra le province di Brindisi e di Taranto piuttosto che tra Lecce e Brindisi. Ma anche Taranto – il Ministro deve averlo dimenticato – è stata cancellata dai criteri elaborati dal Governo e dal Ministro stesso”.

Un auspicio, più che una strategia, lo fornisce l’On. Antonio Gaglione.”La Provincia di Brindisi è in gran parte salentina, per idioma, tradizione, storia e cultura. L’accorpamento con Taranto è una forzatura amministrativa”. Idea condivisa dal 50% dei Comuni brindisini che hanno deliberato verso il passaggio a sud.

Volontà che, questa la domanda più in voga, sarà poi presa in considerazione dal Governo? “Non può non farlo“, conclude di nuovo Vitali, che ha già dissotterrato l’ascia di guerra.

 

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