Cronaca

Ladri messi in fuga, dopo colpo da 50.000 euro in gioielleria

MOTTOLA (TA) – Una cassaforte  piena di oro e denaro. E ancora anelli, collane, orecchini, orologi e monili vari. Un furto da 50.000 euro messo a segno nella notte a Mottola, da una banda di ladri professionisti che, nel giro di 5 minuti, hanno ripulito la gioielleria ‘Giallo Oro’ in viale Europa nel centro del paese.

E dopo la fuga, forti del mezzo a disposizione, una potente Audi A8 a benzina, 4200 di cilindrata e 350 cavalli, certi che difficilmente qualcuno li avrebbe fermati. Ma qualcosa, per i ladri, è andato storto.

A far saltare il loro piano criminale la presenza di una pattuglia dei carabinieri e le segnalazioni arrivate al 112. Visti i militari, i malviventi hanno cercato di mimetizzarsi nel buio, spegnendo fari e motore e fermandosi nell’ombra di una traversa. Ai carabinieri però l’auto non è sfuggita e l’hanno raggiunta. Al che i ladri sono partiti in quarta cercando di seminare la gazzella. Ma i militari non hanno perso  di vista i ladri che ormai con l’auto alle calcagna, hanno imboccato una strada senza uscita, andando a sbattere con violenza contro un palo della segnaletica.

Ormai alle strette i tre malvivneti hanno abbandonato l’auto e complice il buio della notte, sono spariti. Scattata la caccia ai tre, è  stata recuperata intanto e, restituita la refurtiva: la cassaforte e tutto quanto era esposto in vetrina. Anche l’auto è risultata oggetto di furto, rubata poche ore prima nel barese.

Oltre ai 50.000 euro di merce sul mezzo, tutti gli strumenti del mestiere: 4 scanner per le comunicazioni e per intercettare le frequenze delle forze di polizia; una fiamma ossidrica completa di bombole; una smerigliatrice elettrica; cesoie di grandi dimensioni, palanchini, cacciaviti, tenaglie e altro ancora. E sul sedile posteriore dell’Audi, era stata addirittura applicata, verticalmente,  una piastra di acciaio come protezione in caso di conflitti a fuoco con le forze dell’ordine.

Sono in corso le indagini dei carabinieri che non escludono che la banda sia la stessa del colpo  all’‘Orocash’ di Massafra del 18 ottobre scorso.

 

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