Cronaca

Guerra Università sul web, l’ira di Laforgia

LECCEUno scontro al vetriolo on line tra Michele Emiliano e Alfredo Mantovano. Il Sindaco di Bari che fa balenare parentele sospette, l’ex Sottosegretario che parla di abusi, soprusi e concussione.

E intanto, il Rettore Laforgia che propone a Mantovano di inserire uomini di sua fiducia nelle Commissioni che assegneranno gli appalti da 100 milioni di euro.

Ed è subito chiaro che l’Università del Salento è come un grande domino, nel quale da un concorso ritenuto opaco si passa alla lotta per i grandi appalti e allo scontro politico-giudiziario.

Politico-giudiziario, è bene ripeterlo, perchè sarà un caso ma i duellanti politici delle ultime ore sono ex Magistrati.

Michele Emiliano, da un lato. Alfredo Mantovano, dall’altro. E su questo piano si danno battaglia. “Io sto con Laforgia – dice chiaro chiaro il Sindaco di Bari sul suo profilo Facebook -: Il Rettore e il Direttore – scrive Emiliano – si accorgono di compiti completamente copiati da internet ed annullano il concorso.

Il Tar e la Procura della Repubblica danno, invece, ragione agli esaminandi e parte un pretestuoso attacco da parte dell’On.Mantovano nei confronti del Rettore – dice il Sindaco di Bari – che sta per appaltare lavori per 100 milioni di euro.

Siamo davvero un paese strano, la politica si interessa dell’Università solo per attaccare chi fa il proprio dovere e non chi viola le regole e si macchia di slealtà. Solo un caso che i compiti annullati – è l’insinuante domanda di Emiliano – appartenessero a parenti di Senatori accademici e dipendenti dell’Università di Lecce?”.

Di fronte a queste parole, la reazione di Mantovano è alla Mantovano, appunto: furia e gelo al tempo stesso. “Caro Emiliano  fretta, distanza e disprezzo per i giudici sono cattivi consiglieri – gli risponde in un commento a quel post di Facebook -. Se avessi contato fino a 10, avessi preso un pò di informazioni e avessi rispettato Tar, Procura della Repubblica e Gip di Lecce, avresti risparmiato a te stesso la bella figura di giustificare abusi e soprusi (fino a ieri) e concussione (oggi).

Chiamala pure legalità, parliamo lingue diverse …”, è la conclusione di Mantovano che sembra ormai aver preso di punto la questione e non essere affatto disposto a soprassedere.

E difficilmente lo farà soprassedere l’offerta di Laforgia di indicare suoi uomini nelle Commissioni che aggiudicheranno gli appalti universitari, un’offerta che alle orecchie dell’ex Sottosegretario – c’è da giurarci – suonerà come una velata provocazione.

“Le Commissioni che dovranno affidare gli appalti, non sono state ancora nominate”, dice Laforgia che quindi chiede all’On. Mantovano di suggerire persone di sua fiducia da affiancare ai nostri tecnici (naturalmente a titolo gratuito) nelle stesse Commissioni.

“Noi siamo assolutamente disponibili e trasparenti. Questa soluzione aiuterebbe a rasserenare l’Onorevole relativamente alla trasparenza degli appalti e garantisce noi su futuri dubbi sulla legittimità del nostro operare.

Ribadisco che la Fondazione non si occuperà di appalti – dice il Rettore, che poi invita l’ex sottosegretario a alleggerire la tensione e svelenire il clima –. Non comprendo la sua veemenza nei miei confronti – afferma – se aveva tutti questi dubbi sulla mia Amministrazione, perché non parlarne direttamente con me?

Se conosce fatti che io non so, perché non farmene parola, visto che siamo entrambi figure istituzionali e che spesso ci incontriamo in occasioni ufficiali. Non ho mai rifiutato opportunità di dialogo e certamente non mi sarei sottratto a un confronto anche aspro”.

Conclude il Rettore, invitando infine Mantovano a visitare l’Università “per vedere – dice Laforgia – cosa facciamo e come lo facciamo”.

Difficile dire se l’ex Sottosegretario accetterà l’invito ma, in caso positivo, c’è da giurare che voleranno gli stracci.

 

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