BRINDISI – Una denuncia e un’indagine, già avviata da parte dell’Autorità Vigilanza Contratti Pubblici, sul bando per la raccolta dei rifiuti assegnato alla società Monteco.
Il caso, già oggetto di polemica feroci ma rinchiuse tra i confini cittadini, è ora al vaglio dell’AVCP, organo deputato a controllare il rispetto delle regole in sede di contratti pubblici.
Nel caso di specie, l’Autorità di Vigilanza ha avviato l’istruttoria nei confronti del Comune di Brindisi per la verifica della legittimità dell’affidamento del servizio di igiene urbana e complementari, inclusa la raccolta differenziata.
I dubbi dell’AVCP. Perché Monteco, dopo essersi aggiudicata la gara per 3 anni, non firmò il contratto nel periodo di Commissariamento? E perché Monteco partecipa ad una gara indetta dal Comune di Brindisi, per altro invitata, nonostante un contenzioso in atto con l’amministrazione? E ancora.
Perché il Comune di Brindisi non si è costituito in giudizio dinanzi al Consiglio di Stato dopo che Monteco ha impugnato la sentenza del Tar che condannava l’azienda a versare al Comune la fideiussione del contratto non firmato?
Domande al vaglio dell’Autorità di Vigilanza e che saranno oggetto di una conferenza stampa prevista per venerdì mattina, organizzata da Piero Gioia, ex Direttore dello stabilimento del capannone Monteco (la cui agibilità è oggetto dell’istuttoria) e dall’Avvocato Massimo Ciullo che preannunciano verità scottanti sul caso.
Il tutto mentre Monteco, vincitrice del bando della durata di un anno, continua a gestire il servizio di raccolta rifiuti nel capoluogo adriatico.