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Provincia: l’equilibrio di bilancio ‘made Pd’, stoppato dai revisori

BRINDISI – Riequilibrio di bilancio? Impossibile, non senza tagli e non senza aumentare le tasse. Sarebbe questa la risposta che il Gruppo consigliare del Partito democratico avrebbe ricevuto dagli Uffici finanziari della Provincia di Brindisi cui, nelle scorse ore, sarebbe stata sottoposta una proposta in tal senso.

I Democratici, in buona sostanza, starebbero cercando sì di ‘salvare’ il bilancio dell’ente con il mantenimento dei servizi e senza aumentare la pressione fiscale. Eppure, l’impresa è stata stoppata in partenza.

I conti della Provincia di Brindisi, a fronte dei tagli milionari imposti dalla spending review, non permettono alcun tipo di finanza creativa, per dirla alla Tremonti. Piuttosto, in vista della seconda convocazione del Consiglio monotematico, prevista per venerdì, l’Assise orfana del dimissionario Ferrarese, rischia di trovarsi di fronte ad un empasse insormontabile.

Sarà il Commissario, come già annunciato, a dover operare i famosi tagli. Secondo il Pdl, in maniera ragionieristica. Cose che un Governo provinciale, se Ferrarese fosse rimasto al suo posto, non avrebbe fatto. Eppure, da Noi Centro, fanno notare come la mannaia romana che inevitabilmente, si abbatterà sui servizi brindisini sarà, comunque, rallentata dal risparmio di circa 2milioni e 300mila euro risparmiati proprio grazie allo scioglimento di Giunta e Consiglio.

Nel frattempo, Ferrarese ha preso una pausa da comunicati e conferenze per dedicarsi alla sua creatura politica. Il movimento Noi Centro si moltiplica sul territorio, con l’apertura di nuove sedi (ultima in ordine di tempo, quella di Taranto). Un segno, ulteriore, di come la campagna elettorale stia per entrare nel vivo.

Con un occhio, però, alle presunte alleanze alla situazione nazionale. Il movimento ‘Italia Futura’, capeggiato da Luca Cordero Di Montezemolo, è dato in rotta di avvicinamento tanto con il Pdl, a livello nazionale, quanto con Noi Centro, a livello locale.

In questo senso, la prospettiva, tutt’altro che campata per aria, potrebbe essere quella di un’apertura da parte di Ferrarese verso le forze moderate di centrodestra. Eppure, difficile poter pensare di vedere sotto lo stesso simbolo coalitivo, il leader centrista con il Coordinatore provinciale del Pdl Luigi Vitali. Ferrarese ne chiederebbe la testa. In maniera analoga a quanto farebbe il suo ‘rivale’ azzurro.

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