LECCE – Distrazione, superficialità, dimenticanza: comunque siano andate le cose, il mancato aggiornamento dei cosiddetti oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione, da parte dei Comuni della Provincia di Lecce, ha arrecato all’Erario un danno che supera il 32 milioni di euro.
Con un’operazione, che ha portato tra l’altro alla segnalazione alla Corte dei Conti di circa 200 funzionari pubblici (per l’esattezza 197 fra dirigenti di settore e responsabili d’area che, a vario titolo, avrebbero ricoperto ruoli o incarichi all’interno degli uffici preposti) gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, agli ordini del Col. Vito Pulieri, hanno riscontrato irregolarità in tutte le municipalità salentine.
Avviata nell’aprile del 2011, l’attività di indagine, peraltro fra le più importanti mai condotte in tema di spesa pubblica, ha richiesto un lavoro certosino da parte degli investigatori.
Primo step: la richiesta, ai Comuni visitati, di tutti gli elementi informativi per determinare le entrate derivanti dalla riscossione degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione. Step successivo: la verifica dell’ultimo adeguamento che ciascun ente aveva deliberato.
Tutto compreso nell’arco di tempo dal 1° gennaio 2007 al 30 giugno 2011.
Ebbene, fra i dati, emergono numeri interessanti: in molti casi, per esempio, l’ultimo aggiornamento sugli oneri di urbanizzazione, da parte di numerosi Comuni, risalirebbe agli anni ’80 o ai primi anni ’90, mentre in altre realtà è stato appurato che gli adeguamenti sarebbero avvenuti solo dopo un ventennio.
Nessuno dei 97 Comuni salentini è risultato in regola. Sette di essi superano il milione di euro di danno erariale. In testa Lecce con oltre 6 milioni, a seguire: Copertino, Porto Cesareo, Monteroni, Casarano, Poggiardo e Nardò che già da soli superano i 17 milioni di euro.
Dal massimo della città capoluogo, si arriva al minino, poco più di 2mila euro, di Caprarica di Lecce.
Sarà ora la Corte dei Conti di Bari ad occuparsi della vicenda. Non si escludono nuovi colpi di scena.