Politica

Doppio capoluogo, l’Upi: “Ministro possibilista”. Accorpamento, Udc: “I parlamentari del Pdl come Schettino”

BRINDISI – “L’ipotesi doppio capoluogo è ancora percorribile”. Affermazione controcorrente, rispetto alle agenzie delle scorse ore, pronunciata dal Direttore generale dell’Upi Piero Antonelli che, a colloquio con il Ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi, rende noto come lo stesso Ministero “si sia detto possibilista sull’eventualità di una ‘Provincia a 2 teste’”, con doppio capoluogo, cassando di fatto solo il modello Bat (ovvero, 3 capoluoghi).

Una sorta di ballo tra conferme e smentite, che rende sempre meno chiara quella che è la posizione ufficiale del Governo in tema di riordino. Ma che, allo stesso tempo, lascia in gioco Brindisi città e l’accordo, paventato, con Taranto. Si tratta, ovviamente, sempre di supposizioni.

Status confermato dall’uso, in un caso come in un altro, di condizionali. Una sorta di gioco delle parti, verrebbe da pensare, alimentato dallo stesso Governo centrale che – spiega sempre Antonelli – “resta aperto alle proposte che formuleranno le Regioni”.

Entro il 3 ottobre, questo il termine fissato, l’Assessore regionale Marida Dentamaro formulerà la proposta regionale proprio in virtù delle delibere e dei propositi dei Comuni, con la fascia sud della Provincia ormai in fuga verso Lecce e con le Segreterie dei partiti che all’unisono premono, invece, per la creazione della Macroprovincia Brindisi-Taranto-Lecce.

“La soluzione – dice il Consigliere regionale di Fli Euprepio Curto – più idonea per risolvere positivamente la spinosa questione sul riordino delle Province”. Continua a combattere, invece, sul fronte del doppio capoluogo la parte centrista. Udc e Noi Centro, che per voce dal Capogruppo in Consiglio comunale Muccio accusano il parlamentare del Pdl Luigi Vitali e il Consigliere regionale Pietro Iurlaro di gettare fumo negli occhi ai cittadini sull’ipotesi accorpamento, hanno diffuso in queste ore, un volantino che riporta in maniera esplicita, una vera e propria dichiarazione di guerra.

 “I parlamentari del PDL – si legge sul manifesto – sono come Schettino. Prima votano la legge che affonda la Provincia e la città capoluogo e poi, chiedono agli altri di recuperare il relitto”.

Quindi, la conclusione: “Basta con le falsità. Noi combatteremo con tutte le forze per difendere la nostra terra”.

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