Politica

Il Ministro boccia Ferarrese e Vitali: “No al doppio capoluogo e nessuna modifica”

BRINDISI – ‘Provincia a 2 teste’ bocciata. E paventate mdoifiche, tanto per non accontentare nessuno, pure. E questa volta, l’indirizzo non arriva da segreterie e partiti, né dal Consiglio comunale di Taranto, cui sembrava spettasse l’ultima parola.

Questa volta, per l’appunto, la fonte autorevole è lo stesso Ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione Patroni Griffi con un intervento alla Commissione Affari costituzionali della Camera.

Incalzato dalle domande dei parlamentari, il Ministro ha chiarito alcuni aspetti. In primis, proprio la possibilità di avere più capoluoghi all’interno della stessa Provincia dopo l’accorpamento. “Non sono sicuro che sia un buon modello – ha detto il Ministro. Avremmo meno Province, ma altrettanti capoluoghi e prefetture delle attuali”.

L’uso del condizionale potrebbe essere meno relativo di quanto si pensi. Nei fatti, non è previsto alcun ‘mostro a 2 o 3 teste’, come nel caso della Bat. O, per l’appunto, come nella virtuale jonico-adriatica.

Sul nome, fondamentalmente, resta la massima libertà di espressione. Patroni Griffi spiega: “I nomi dei nuovi enti possono cambiare e chiamarsi non necessariamente con il nome del capoluogo”. Poi, i numeri e le conferma: “Il riordino delle Province previsto dalla spending review approvata a luglio – precisa il Ministro – porterà al taglio di 34 di questi Enti, più altre 10 nelle Regioni a Statuto speciale, alle quali vanno aggiunte le 10 che diverranno Città metropolitane”.

Cifre, quindi, confermate. Con le ‘accoppate’ Brindisi e Taranto di fatto accorpate  in maniera automatica. Ma con i Comuni in fuga verso Lecce che rendono la situazione instabile. Le parole di Patroni Griffi hanno, quindi, scatenato la reazione dell’Onorevole del Pdl Luigi Vitali. “Il tempo è un galantuomo. Ed ancora ne vedremo delle belle! Quanti si riempiono la bocca sul l’ipotesi del doppio capoluogo – dice il Coordinatore provinciale azzurro – rimangono sbugiardati dalle dichiarazioni del Ministro che, al massimo, dichiara che le riordinate Province potranno avere una diversa denominazione. Ma solo quella”.

Chiaro il riferimento all’operazione ‘doppio capoluogo’ messa in campo dall’opera di mediazione di Ferrarese in quel di Taranto. Ma Vitali, che per primo aveva parlato di “possibili modifiche alla legge sul riordino in Parlamento” viene, allo stesso tempo, bloccato sempre dal Ministro che ancora in Commissione, rispondendo ad una domanda di un deputato su eventuale deroghe ai criteri di popolazione e territorio per formare le nuove Province, ha detto: “Pensare a deroghe significa fermare il processo”.

Insomma, nessun salvataggio in extremis. Brindisi, intesa come Provincia e come città capoluogo, sembra destinata a scomparire. Con le parole del Ministro che riportano tutte le parti in causa, almeno quelle brindisine, sull’ipotesi Macroprovincia.

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