Politica

Lecce, Brindisi e Taranto: la Provincia unita… che unisce

LECCE – Province, accorpamenti e riorganizzazione. Il dibattito continua. Irrompe sulla scena la voce del numero uno a Palazzo Carafa. Paolo Perrone rilancia, dalle colonne de ‘Il Nuovo Quotidiano di Puglia’, l’antica Provincia Terra d’Otranto per i tre territori di Lecce, Brindisi e Taranto.

Capoluogo? Lecce. “Perchè – dice il primo cittadino –  storicamente è il capoluogo del Salento.

Infatti, c’è la sede della Corte d’Appello, la sezione del Tar, l’Università nata come seconda della Puglia. E’ evidente – analizza –  che se il Governo dovesse rivedere gli accorpamenti e decidesse di accorpare Lecce a Brindisi e Taranto, avrebbe una valenza storica l’antica Terra d’Otranto con capoluogo Lecce. E’ la storia – chiosa Perrone – che ci consegna questo ruolo”, tagliando la testa alla querelle sul doppio capoluogo Brindisi-Taranto che bolla come inutile duplicato. Perrone invita a mettere da parte i campanilismi e gestire la riforma con maturità. “Molti comuni – dice – non si sentiranno rappresentati da un ente, come quello Brindisi-Taranto, che copre dall‘Adriatico allo Jonio, percependosi invece più prossimi a Lecce”. Da qui dunque l’esigenza, giustificata secondo Perrone, di molte realtà che hanno programmato la ‘grande fuga’, chiedendo l’accorpamento a Lecce. Tanto vale, creare un unico ente. “E su questo punto, ossia grande Provincia Terra d’Otranto – prosegue il primo cittadino – ci sarebbe la piena condivisione del Pdl”.

“Si avvii il progretto del Grande Salento”, la voce è quella autorevole del democratico Antonio Rotundo che si dice d’accordo con il Sindaco. “Ci sono due modi per affrontare problema: seguire il ‘modello verticistico’ di Monti, con il rischio che si andrebbero a delineare confini artificiali, frutto di scelte romane che mal si concilierebbero con le ragioni e interessi locali, oppure – prosegue Rotundo – lasciare che i territori siano i veri protagoniti, cioè che i cittadini interessati decidano il proprio futuro. Penso che la dichiarazione di Perrone sia importante : guardiamo alla storia. Si stanno creano le condizioni per andare avanti nella direzione giusta. Partiamo dal progetto del Grande Salento o Provincia Terra d’Otranto. Ovvio che io sono per Lecce capoluogo. Ma dico di più: apriamo una discussione, propongo un’assemblea congiunta dei tre Consigli  comunali e provinciali di Lecce, Brindisi e Taranto. Sarebbe un momento di alta democrazia e poi – conclude Rotundo – al termine del confronto, lasciamo la scelta ai cittadini, attraverso un referendum. E ovvio – chiosa il democratico – che debbano essere pienamente d’accordo su questi punti i partiti, sia  tutto il Pdl che Pd”.

Da Lecce alla Grecìa salentina, torna a farsi sentire con più forza il Presidente Luigino Sergio: “Grande Salento. Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito alle alterne vicende di un progetto ambizioso come quello del cosiddetto ‘Gande Salento’- scrive – Un disegno strategico che in passato è stato corredato da importanti  interventi soprattutto nel campo infrastrutturale.

Con l’unione delle tre Province di Lecce, Brindisi e Taranto, si potrebbe dar luogo a un grande ente territoriale, composto da circa 2 milioni di abitanti, 7mila km quadrati di territorio e 146 comuni.

Un progetto che oltre a rafforzare enormemente il peso amministrativo di quest’area, comporta la drastica riduzione dei costi della politica, con un solo Consiglio provinciale, un solo Presidente e in tutto 16 Consiglieri provinciali. La domanda che mi pongo è una sola – prosegue – Come mai molti dei nostri politici non si accorgono dell’evidenza? E la stessa sollecitazione la rivolgo anche agli imprenditori salentini che sinora si sono lamentati del baricentrismo; al Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete; ma più di tutti al Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, dal quale mi sarei aspettato, su questo tema,  un concreto protagonismo che finora è mancato”.

Un dibattito questo, ne siamo certi, continuerà a far discutere.

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