CronacaEconomia

Maxi vertice con Clini a Bari, Ilva non lascerà Taranto

BARI – L’Ilva non lascerà Taranto. A patto che ci siano regole certe. Questa la prima voce nell’ordine del giorno del tavolo nazionale convocato a Bari per fare il punto sulla situazione del siderurgico. Unione Europea, Governo nazionale, Parlamento, Regione, Provincia, Comune.

Tutti i presenti attendevano dal Presidente Bruno Ferrante, la certezza per poter avviare il confronto: “ C’è l’assoluta intenzione di non lasciare Taranto – ha detto Ferrante – l’azienda se deve fare investimenti ha bisogno di certezze normative, perché se ci sono cambiamenti in corso d’opera questo costringe l’azienda a rivedere le proprie posizioni e i propri investimenti”.

Scongiurato il pericolo delocalizzazione, è stato il Vicepresidente dell’ Unione Europea Antonio Tajani ad ufficializzare che i fondi per la riconversione a Bruxelles ci sono e che possono passare attraverso il fondo ricerca e innovazione, o quello sociale. Se ne parlerà prima il 19 settembre a Bruxelles in un incontro con la Presidenza dell’UE, il socio maggioritario di Ilva Emilio Riva e i sindacati; poi nel Consiglio Europeo del 10 e 11 ottobre.

Solo fondi comunitari però, perché, ha chiarito il Ministro Corrado Clini, “l’ epoca delle partecipazioni statali è chiusa”. Il Ministro ha ribadito che l’Aia sarà concessa il 30 settembre e conterrà le linee guida per gli investimenti dell’Ilva. “Se la Lega non avesse fatto ostruzionismo, il decreto legge sarebbe già stato convertito. Lo sarà – ha aggiunto Clini – entro martedì o mercoledì”.

Posizione che trova d’accordo i parlamentari che faranno muro per proteggere il decreto. Nel vertice momenti di tensione ci sono stati Ilva e Regione. La sensazione che il siderurgico  non faccia abbastanza è confermata dallo stesso Governatore Vendola. “Forse bisogna accettare le richieste di chi dice sette, otto, dieci centraline. Queste, ha detto il Presidente della Regione, hanno a che fare con la percezione di poca trasparenza e poco inquinamento. Oggi l’Ilva è chiamata a fare più di qualsiasi altro il possibile e forse anche l’impossibile”. Ferrante ha assicurato che un programma di investimenti e risanamento c’è ed entro la prossima settimana sarà consegnato alla magistratura.

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