Politica

Processo Enel, Ferrarese: “Anche la Provincia parte civile”

BRINDISI –  Prima delle accuse, prima di future polemiche. La Provincia di Brindisi sarà parte civile nel processo a carico dei 15 dirigenti Enel. O, almeno, questa è la speranza dello stesso Presidente che, dopo essere stato esortato dal management del Pdl, esce allo scoperto e con una nota porta all’attenzione della stampa quanto lui stesso, già da qualche giorno, aveva comunicato ai suoi fedelissimi.

“Come già anticipato la settimana scorsa ai Segretari provinciali dei miei partiti – ha dichiarato Ferrarese – porterò all’attenzione della prossima giunta provinciale, il provvedimento attraverso il quale la Provincia di Brindisi si costituirà parte civile nel procedimento penale a carico di alcuni dirigenti dell’Enel, nell’ambito del quale la Provincia ha ricevuto la notifica del decreto che fissa l’inizio del processo”.

Insomma, seguendo l’esempio del Comune di Brindisi, anche l’assise provinciale sarà chiamata ad esprimersi sull’annosa vicenda. Di certo, Ferrarese ha stoppato le polemiche circa il presunto conflitto di interessi avanzate dai suoi avversari politici.

“Questo – ha concluso il Presidente  – permetterà all’Ente di partecipare alla fase di accertamento dei fatti e di eventuali responsabilità al fine di tutelare pienamente le proprie finalità istituzionali”. Ente che, secondo il Consigliere del Pdl Cosimo Ferretti, potrebbe presto ritrovarsi senza la sua guida, ben prima della morte ‘per cause naturali’ della Provincia cancellata.

“L’iter di costituzione a parte civile – ha detto l’ex Sindaco di Oria – dovrà essere rapido, perchè ho il forte presentimento che le dimissioni di Ferrarese arriveranno entro il 30 settembre. Ovvero, prima del riequilibrio di bilancio”. E in effetti, con una lettera protocollata il 9 agosto, Ferrarese ha chiesto agli uffici finanziari di voler predisporre entro il 30 agosto la proposta di deliberazione di riequilibrio di bilancio tenendo presenti le novità erariali, ovvero i tagli, imposti all’ente dalla spending review. Una mossa, quella del Presidente, che si incastra con una sua vecchia dichiarazione. “Non sarò l’esecutore fallimentare della Provincia”.

Insomma, Ferrarese, per restare, vuole essere messo nelle condizioni di non dover tagliare i servizi come fatto, d’altrocanto, dallo stesso Consiglio provinciale nella seduta del 26 luglio. Un impresa che conti alla mano, pare impossibile.

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