Politica

Grande fuga verso Lecce, il sì dei Sindaci, i dubbi dei Presidenti

BRINDISI – Il fuggi fuggi generale di molti Comuni della provincia messapica verso altri e più allettanti lidi, continua a raccogliere consensi, tra delibere in Consiglio comunale e dichiarazioni di intenti espresse dai Sindaci. Con qualche perplessità, invece, da parte dei Presidenti di Provincia. Al documento stilato da Torchiarolo e ideologicamente sposato da altri comune della fascia sud brindisina, pronti a fare il grande salto carpiato e barocco, si aggiungono le dichiarazioni dei Sindaci di Francavilla Fontana e Oria.

L‘imperiale Vincenzo Della Corte si sente salentino e lanciandosi in una dichiarazione che, specifica, è di natura personale, ammette la sua preferenza a Lecce. “Eppure – specifica il primo cittadino – mi rendo conto che per i cittadini francavillesi la distanza con il capoluogo potrebbe rappresentare un problema”.

Il federiciano Cosimo Pomarico, invece, annuncia che la questione sarà presto oggetto di dibattito in Consiglio. ” Gli oritani – ha detto – si sentono salentini e Oria è la porta del grande Salento. Personalmente, sono favorevole alla macroprovincia ma, se questo non fosse possibile, preferirei l’annessione a Lecce piuttosto che a Taranto. La soluzione migliore – conclude – sarebbe però l‘istituzione della Regione Salento.

Il Sindaco di Brindisi Consales, invece, parte dall’approvazione all’unanimità, nell’ultimo Consiglio comunale, di un documento che lo impegna a difendere la provincia messapica dalla soppressione, verificando un ricorso alla Corte costituzionale. Il resto, secondo il giornalista, son solo chiacchiere. Ci son cose più importanti a cui pensare.

Il dibattito ha incuriosito anche i Presidenti delle tre province. Incuriositi ma, non per questo, pienamente convinti della fattibilità della proposta. Il leccese Antonio Gabellone si è detto lusingato dai Sindaci brindisini ‘secessionisti’ ma, allo tesso tempo, ha rimandato eventuali modifiche al disegno attuale ad un tavolo di discussione tra Regione, Anci ed Upi.

Il brindisino Ferrarese teme che la discussione sarà presto archiavata tra gli annali dei gossip perchè, ci ha detto, allo stato dei fatti la distribuzione dei Comuni nella provincia jonica-messapica è quella fotografata dal governo lo scorso mese. Il dibattito, secondo l’ex Confindustria, può comunque avere il merito di accrescere le identità culturali e storiche dei vari Comuni, che andranno difese nelle nuove province, qualunque esse siano. Taglia corto, invece, il numero uno della provincia tarantina Gianni Florido, nelle intenzioni dei Sindaci, già più povero di qualche comune. “Eventualità che non prendo, al momento, neanche in esame -ha detto lo jonico – La distribuzione, salvo ripensamenti da parte di Governo e Regioni, resta quella attuale”. Come dire: piani di fuga prestigiosi, per i comuni brindisini. Ma la sorveglianza, mai come in questo caso, sembrerebbe degna di Alcatraz.

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