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“Incompatibile col Parco”: la Regione stronca il villaggio a Porto Selvaggio

PORTO SELVAGGIO (LE) – “Lo schiaffo a Porto Selvaggio è incompatibile con il parco regionale”. A dirlo è la stessa Regione Puglia, che stronca il progetto con un parere paesaggistico già trasmesso al Cur, il Comitato urbanistico regionale che avrà l’ultima parola sulla maxi lottizzazione da 60 ettari dei ‘Cafari’, il megavillaggio turistico progettato in due comparti. Uno, il 78, nel cuore del parco di Porto Selvaggio, Torre Uluzzo e Palude del Capitano e l’altro, il 79, immediatamente adiacente con al suo interno un Sic (sito naturalistico di interesse comunitario).

Megavillaggio che ha fatto un decisivo passo avanti con la richiesta di ‘Valutazione ambientale strategica’ depositata la settimana scorsa nell’Ufficio urbanistica del Comune di Nardò. E contro la quale gli ambientalisti già promettono battaglia di carte. “Siamo nettamente contrari a questo modello di sviluppo – spiega Maurizio Manna, responsabile parchi regionale per ‘Legambiente’ – che è ormai superato, ma ogni tanto ritorna in territori che si sono dati un’altra vocazione, ad alto valore naturalistico: Nardò come Ugento. Al di là dei vincoli specifici, bisogna privilegiare lo sguardo d’insieme e di sicuro noi ci batteremo contro questo progetto e tutti quelli simili presentati nel territorio salentino”.

Ma è la Regione Puglia ad avere in mano il cerino delle autorizzazioni. La stessa Regione Puglia che ha emanato la legge del 2006 che ampliava il parco di Porto Selvaggio da circa 400 a circa 1.200 ettari, quindi estendendolo dalla zona di Porto Selvaggio anche alle aree di Torre Uluzzo e Palude del Capitano. Ovvero, proprio nei comparti che fanno gola all’azienda napoletana ‘Socitur’, che ha progettato il megavillaggio. In quella legge c’era una deroga, per i comparti già previsti dal Piano regolatore di Nardò, che vengono salvati. Cioè sarebbe possibile edificare e cementificare quel tratto di costa. Ma quel cerino delle autorizzazioni brucia in mano alla Regione Puglia e l’Assessore all’urbanistica non ci sta a passare per la cementificatrice del parco.

“La posizione politica della Regione è nota – afferma Angela Barbanente – siamo contrari al modello di sviluppo sotteso ai villaggi turistici che recintano e sottraggono alla fruizione pubblica porzioni di territorio pregiato. Nello specifico della lottizzazione dei ‘Cafari’ – aggiunge la Barbanente – c’è già stato un parere paesaggistico trasmesso al Cur, il ‘Comitato urbanistico regionale’. Quel parere sottolinea molte criticità della lottizzazione, anche sulle valenze dell’area, dalla macchia mediterrane agli importanti elementi di paesaggio rurale e definisce il progetto incompatibile con il Parco regionale e i vincoli Sic. Starà al Cur, poi, valutare il progetto una volta definita la procedura di Vas, ‘valutazione ambientale strategica’”.

Il megavillaggio ‘Cafari’ sarebbe, dunque,  incompatibile con il parco, con il Sic e con il territorio circostante. Questo, per lo meno il parere paesaggistico già emesso dalla Regione Puglia e trasmesso al Cur. Un parere pesante, ma – va detto – non vincolante: l’iter delle autorizzazioni è appena cominciato, il 10 settembre scade il termine per le osservazioni alla Vas, un’estate calda si prepara per il parco costiero di Nardò. E dopo l’estate, tutto può succedere.

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