Politica

Udc provinciale: “Gestione sorda, avviamo riflessione”

LECCE – Non tira buon’aria in casa Udc dove, nemmeno il solleone pare abbia acquietato gli animi post amministrative. Il gruppo consiliare a Palazzo dei Celestini rompe il silenzio e con una lettera aperta inviata ai vertici nazionali dello scudocrociato contestano la gestione del partito locale, spronando i big ad avviare una riflessione. Nel mirino ci sarebbe, anche se nella lettera non vi è un chiaro riferimento, il Presidente regionale del partito, l’onorevole Salvatore Ruggeri al centro nei mesi scorsi, già di isolate contestazioni, poi rientrate. Ma questa volta sarebbe diverso. Il gruppo in Provincia è compatto e non sarebbe intenzionato a fare sconti. Specie dopo quel risultato non esaltante per l’Udc post amministrative.

Infatti, scrivono, nonostante vi fossero tutte le premesse per assicurarsi la guida di importanti realtà cittadine del Salento e vedere esaltate le figure in campo del partito della Nazione, si è portata avanti una strategia di alleanze che non ha dato i risultati sperati e che in alcuni casi ha costretto al sacrificio solitario. Di contro, in altre situazioni abbiamo dovuto assistere alla mortificazione di esponenti che, nonostante ruoli ricoperti e, soprattutto, impegno nella costituzione delle liste e campagna elettorale, sono stati condannati a posizioni marginali con svilimento psicologico e deterioramento di immagine, senza che facesse seguito alcuna operazione di tutela da parte del Partito. Ciò si inquadra, qui l’affondo velato ai referenti territoriali dell’Udc,  nell’assoluta assenza di confronto e condivisione, visto che dal Congresso provinciale non vi è stata una sola riunione dell’esecutivo e non si sono create le condizioni per disegnare percorsi che tenessero conto delle diverse complessità e delle diverse posizioni locali.

Sembra, a nostro parere – prosegue la lettera – che il Partito non faccia alcuno sforzo per programmare il futuro e ci consegni una prospettiva di incertezze che dal livello locale passa per quello provinciale, per giungere al regionale ed al nazionale. La condivisione di una linea politica e gestionale è presupposto indispensabile per garantire lo stare insieme e per motivare un impegno reso sempre più difficile dalle difficoltà quotidiane che i cittadini incontrano. Il gruppo , insomma, non sarebbe disposto ad arretrare e se le cose non dovessero cambiare, allora, scrivono: “Il protrarsi di una gestione politica sorda alle necessità del nostro elettorato ci vedrà costretti, nostro malgrado, a conseguenti riflessioni”. Tradotto: possibile morte dell’Udc a Palazzo dei Celestini.

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