Politica

Nuova Regione? Corto circuito nei partiti

LECCE – Da un lato i vertici regionali, dall’altro le rappresentanze territoriali. Esistono due livelli che non riescono a sovrapporsi e a combaciare totalmente di fronte al progetto del Governo centrale di varare il taglio delle Province, che entro 20 giorni saranno portate da 110 a 50 e di fronte alle conseguenze che si produrranno su questo territorio: un’unica maxi Provincia tra Lecce, Brindisi e Taranto, un superente sulla carta ma non nei poteri, svuotato di senso, tanto che per alcuni, dovrebbe essere superato dalla creazione di una nuova Regione che racchiuda il Salento. Viaggia su un doppio binario la considerazione dei partiti, con delle differenze distoniche tra i pensieri dei Presidenti e Coordinatori regionali e quelli dei loro omonimi territoriali e dei loro Presidenti di Provincia. Gli uni smentiscono gli altri. Così tra Michele Emiliano e Gianni Florido nel Pd, così tra Angelo Sanza e Massimo Ferrarese nell’Udc, così, ancora, tra Francesco Amoruso e Antonio Gabellone nel Pdl e tra Pierfelice Zazzera e Francesco D’Agata per l’Idv.

“Il governo è in pieno delirio ed è per questo che fa proposte che sradicano l’identità dell’unica area vasta che già esiste, la provincia, come se il Salento o la Terra di Bari fossero uffici dell’Aqp”, chiosa il Presidente regionale dei democratici Michele Emiliano che si dice: “Contrario totalmente all’accorpamento delle 3 Province, perchè sarebbe come fondere Bari e Foggia”.  Angelo Sanza, Coordinatore regionale del partito di Casini si dice, invece, favorevole all’accorpamento di Brindisi e Taranto, invitando Lecce a: “Battagliare per la propria identità”, ma è contrario ad una Puglia scissa in due Regioni: “Per troppe implicazioni istituzionali e finanziarie”. Il contrario, insomma, di quanto sostenuto dal suo riferimento più prossimo sul territorio, Massimo Ferrarese, per cui: “Se dovessero abolire le Province, la Regione Salento sarebbe il miglior modo per difendere, tutelare e rafforzare la Puglia del Sud”. Anche il treno del Pdl deraglia su binari che si allontanano: il Coordinatore regionale del partito Francesco Amoruso ritiene che “Anche le regioni sono troppe e quelle tipo Molise e Basilicata dovrebbero sparire. Aggravare il male con l’istituzione di una nuova – dice – non risolve il problema”. Esattamente l’opposto di quanto ritenuto dal collega provinciale, nonché Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone e da un altro politico, fino a ieri molto vicino al Pdl, Francesco Schittulli, Presidente della Provincia di Bari che sostiene l’idea di una Puglia divisa in due: “Da una parte la Regione Salento, dall’altra la Regione Federiciana ciascuna con non più di 20 Consiglieri”.

Cortocircuito anche in casa dell’Idv, dove il Parlamentare Pierfelice Zazzera ritiene che: “La Regione che abbiamo sia più che sufficiente”, mentre a Lecce Francesco D’Agata puntualizza che: “Di fronte alla ‘spending review’ la discussione sulla creazione della Regione Salento, sia ora più che mai importante”. Insomma, dov’è che si inceppano gli ingranaggi dei partiti? Lo scollamento è evidente tra vertici e territorio ed ha avuto la punta dell’iceberg nel pensiero dell’esponente del Pd e Presidente della Grecia salentina, Luigino Sergio, favorevole ad una super Provincia propedeutica alla creazione di una nuova Regione.

“Parlare con i vertici regionali è come parlare di corda in casa dell’impiccato. Mi sembra chiaro il quadro di chi ha tutta la voglia di mantenere lo status quo. Non ci aspettiamo dai partiti una cura dimagrante”, attacca Paolo Pagliaro, Presidente del Movimento Regione Salento. “I partiti di ogni colore ordine e grado lavorino uniti e si impegnino di più per risolvere i problemi della gente e dei territori, piuttosto che sprecare energie in inutili Stati generali, convention di Sindaci per liste civiche e altre attività per garantirsi la poltrona. I vertici ascoltino i loro riferimenti territoriali. E poi, che Gabellone parli con Alfano e Fitto, Florido con Bersani e D’Alema e Ferrarese con Casini”.

La Poli, invece, Presidente di Grande Sud punzecchia fino in fondo: “A questo punto, chi si è fatto fervido promotore di questa iniziativa in ambito locale sostenga il mio emendamento”, quello al disegno di legge costituzionale che riguarda             l’istituzione della Regione Salento.

Il cortocircuito, a quel punto, potrebbe convertirsi in strappo?

di Tiziana Colluto

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