BRINDISI – Gli ulivi di famiglia in contrada “Voluzzi Porta di L’enzide” tra Leverano e Nardò come luogo di prova per le esplosioni prima dell’attentato alla Morvillo Falcone. Queste campagne come sito per depositare altre tre bombole già innescate pronte per esplodere. Ma non solo questo, hanno trovato gli uomini della squadra mobile e della digos di Brindisi e i carabinieri nelle campagne di proprietà di Giovanni Vantaggiato. L’attenzione degli investigatori non solo su tre piccole bambole, una di pezza di 25 cm e altre due ancora più piccole di plastica di circa 15 cm ritrovate sotto un albero, ma anche su una borsetta colorata appesa al ramo di un ulivo dove all’interno c’erano altre due bambole, una intera l’altra però a pezzi o meglio c’era una testa e un’altra parte del corpo. Cosa ci facessero queste bambole nel terreno in uso a Vantaggiato è una delle domande che si stanno ponendo gli investigatori. In un primo momento era stata avanzata l’ipotesi che potessero essere usate come manichini, accantonata però dagli investigatori dopo anche il ritrovamento della borsetta. E poi erano troppo piccole per farne quell’uso.
Intanto Vantaggiato ha incontrato il suo legale in carcere, il 68enne di Copertino deve chiarire cosa ci facessero quelle altre tre bombole nella sua campagna. Cosa voleva farne. L’avvocato Franco Orlando ha chiesto copia dell’intero fascicolo per presentare ricorso al riesame. Molto presto il reo confesso della strage alla Morvillo Falcone incontrerà i suoi familiari, la moglie e le due figlie. Che hanno fatto sapere tramite l’avvocato che intendono stargli accanto e vogliono incontrarlo il prima possibile.
di Lucia Portolano