Economia

“Billa” in crisi, si fa avanti un imprenditore di Tricase

S.CESARIO (LE) – Più che una speranza, più che una strada da percorrere, sebbene per il momento sia tutta in salita. Per salvare le sorti dei 72 lavoratori del “Billa” di San Cesario, arriva la carta Sud Salento. È una società tricasina, infatti, la “Stg”, ad essere interessata al punto vendita. Fa capo ad Alfredo De Giuseppe, imprenditore che nel Capo di Leuca gestisce già diverse strutture di vendita di dimensioni medio grandi. “Abbiamo inviato una lettera per manifestare il nostro interesse al Comune, alla “Rewe” e alla Regione Puglia- annuncia De Giuseppe –  Stiamo anche dialogando con almeno altri tre operatori del settore no food, dunque abbigliamento, elettronica e casalinghi, per confezionare una proposta che sia il più allettante possibile e che permetta la ricollocazione, alle stesse condizioni contrattuali di tutti i dipendenti in mobilità dallo scorso 30 aprile”.

Le condizioni che De Giuseppe ha posto sono tre. La “Rewe” dovrebbe dichiarare la cessazione dell’attività, il Comune dovrebbe rilasciare una nuova licenza con procedura d’urgenza e, soprattutto, la “Aedes Spa”, la società proprietaria dell’immobile, dovrebbe essere disponibile ad abbattere il canone d’affitto, che attualmente ammonta a 1.200.000euro l’anno ed è ritenuto eccessivamente sproporzionato. Certo, non tutto potrebbe filare liscio come l’olio: la “Rewe”, proprietaria del marchio “Billa”, nelle prossime ore, farà recapitare al sindaco di San Cesario una lettera, in cui si comunica l’intenzione di cedere la licenza di nuovo al Comune. È un modo per tirarsi fuori dalla trattativa, ma un modo anche per complicarla, perchè la “Rewe” avrebbe potuto far subentrare direttamente il nuovo operatore, invece così l’ente locale dovrà rimettere in circolo la licenza e attendere anche altre eventuali manifestazioni d’interesse.

Certo, potrebbe anche, d’accordo con la Regione Puglia, adottare una procedura d’urgenza e concederla nel giro di due settimane. Ma si procede con cautela, ragione per cui i lavoratori sono ritornati a presidiare via XXV Luglio. Dal Prefetto Perrotta partirà la sollecitazione al Ministero dello Sviluppo Economico per la riapertura del tavolo romano, per ottenere la trasformazione della mobilità in Cassa integrazione guadagni. Ora sta a “Billa” e alla proprietaria dell’immobile assumersi la responsabilità sociale di sedersi al tavolo delle trattative. E nella consapevolezza che questo potrebbe anche non succedere, i lavoratori continueranno a presidiare la struttura sulla tangenziale, come fanno ormai da un mese e mezzo.

di Tiziana Colluto

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