Politica

Giunte e partecipate, tensione fra i palazzi del Pdl

LECCE – Questa potrebbe essere la settimana decisiva per l’ufficializzazione della giunta a Palazzo Carafa. Con lo scorrere del tempo si complica il rebus esecutivo e partecipate,

in particolare quella della Provincia, Alba Service, attualmente in comodato d’uso a Palazzo Carafa,  ma rivendicata con un documento dai Consiglieri provinciali che se ne sentono i legittimi proprietari. Il gioco ad incastri che, qualche settimana fa, poteva sembrare semplice, ora non lo è più. Il clima che si respira fra i due palazzi del potere pidiellino, Celestini e Carafa, è teso.

Le aspettative in quel della Provincia come anche in Comune sono tante, come gli scontenti in fila per rivendicare una postazione. Palazzo dei Celestini vuole che ognuno pensi ai propri problemi senza alcun soccorso reciproco. Palazzo Carafa, invece, non sembra essere dello stesso avviso.

Il lunedì del primo cittadino ha avuto in agenda diversi incontri: con il Coordinatore provinciale del Pdl Antonio Gabellone e con il Consigliere regionale Roberto Marti, ispiratore della lista “Grande Lecce”. Oggetto della riunione sarebbe il futuro di Alba Service e un possibile rimpasto a Palazzo dei Celestini. Il primo cittadino non vorrebbe privarsi della postazione occupata da D’Autilia, che bilancerebbe gli equilibri all’interno della sua maggioranza.

Ma Gabellone non avrebbe intenzione di continuare a rappresentare il soccorso azzurro di Perrone, men che meno ora che i numeri consentono al primo cittadino di gestire senza troppa difficoltà la sua maggioranza. Se Palazzo dei Celestini riuscisse a rientrare in possesso della sua partecipata, l’attuale amministratore Damiano D’Autilia che nel frattempo ha consegnato il mandato nelle mani dei vertici del partito, avrebbe il diritto di entrare nella giunta di Perrone. Poltrona che, poche ore fa, sembrava blindata per l’uscente Martini. Tuttavia questo sarebbe solo uno dei problemi da risolvere.

C’è il nodo quota rosa e quello dei giusti riconoscimenti agli alleati che, chi per un verso, chi per un altro, rivendicano una postazione. Ma ricapitoliamo. La giunta di Palazzo Carafa è composta da nove posti: 4 al Pdl con Messuti e Monosi che dovrebbero essere riconfermati ai Lavori pubblici e Bilancio. Una delega poi ai mantovaniani: in pole Gigi Coclite. Nei giorni scorsi è circolata voce che a lui potrebbe andare la Cultura. Ipotesi questa, improbabile. Sembrerebbe, invece, che la delega resti nelle mani del Sindaco, come anche la presidenza dell’Ato. Il quarto assessorato, l’Urbanistica, vede il braccio di ferro fra D’Autilia e Martini.

A “Lecce città del mondo”, invece, dovrebbe andare l’Ambiente. A gestirlo sarebbe Guido. Poi ci sono le altre due liste collegate al primo cittadino che entrerebbero in giunta, secondo la legge dei numeri: “Grande Lecce” e “La Puglia prima di tutto”. Per la civica di Marti rivendicano un posto in giunta Pasqualini, essendo il primo degli eletti e Montinaro in virtù di accordi pre-voto. Per la “Puglia prima di tutto”, invece, scalpita Cairo.

Poi ci sono gli alleati: Fli, Regione Salento e Io Sud. Il partito di Fini aspira a far entrare Delli Noci, anche se all’ex presidente delle Cantelmo potrebbe anche essere affidata una delega alle Politiche giovanili da semplice Consigliere. Regione Salento spinge per Pagliaro nell’esecutivo di Perrone. Io Sud invece per Battista. Tutti rivendicano deleghe pesanti. Ma il puzzle non sarebbe completo. Oltre a lasciar fuori dalla giunta uno degli alleati, affidandogli la Presidenza del Consiglio, Perrone dovrà sciogliere il nodo quota rosa. Le opzioni sarebbero due: un’esterna oppure la richiesta di un’Assessora agli agli alleati. Pochi giorni ancora e l’arcano sarà svelato.

di Francesca Pizzolante

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