BARI – L’ex ministro Raffaele Fitto, a luglio 2012, rinunciò alla prescrizione dei reati di cui era accusato nel processo per il fallimento della Cedis, chiedendo di essere giudicato nel merito. Ed ora è stato assolto anche in appello.
Il processo si aprì per la vendita di una catena di supermercati, 23 in tutto, alla società Sviluppo Alimentare di Brizio Montinari. I fatti contestati risalgono al 2003-2004, quando Fitto era presidente della Regione Puglia. L’ex governatore ed ex ministro era accusato, in concorso con altre persone, di interesse privato in una procedura straordinaria, falso materiale e ideologico. La catena di supermercati venne venduta per sette milioni di Euro, al termine di una procedura di amministrazione straordinaria, al gruppo di Montinari. Un prezzo, secondo la Procura, troppo basso rispetto al valore stimato che sarebbe stato di circa 15,5 milioni di Euro. Fitto, secondo l’accusa avrebbe favorito Montinari, agevolandolo nell’acquisto a discapito di altre due aziende interessate.
Ora è stato assolto con formula piena dai giudici della Corte d’appello di Bari. Stessa sorte per gli altri imputati: il professor Antonio De Feo e Giuseppe Rochira, rispettivamente presidente e componente della terna commissariale dell’amministrazione straordinaria del complesso aziendale Cedis e il consulente della procedura di vendita Stefano Montanari, e l’imprenditore Brizio Montinari.
Fitto è stato difeso dagli avvocati Francesco Paolo Sisto, Angelica Loiacono e Luciano Ancora.